Bisogna che i moralisti (molti dei quali cattolici) ci spieghino. Per decenni, mentre l’economia girava e il reddito cresceva, ci hanno ammoniti severamente, ogni giorno, accusandoci di essere malati di “consumismo”. Ora che l’economia si è fermata e che la frenata dei consumi provoca disoccupazione, miseria, persino una tragica epidemia di suicidi, con lo stesso cipiglio severo ripetono che bisogna intervenire. Ma come? L’unica ricetta da prescrivere sarebbe il ritorno all’esecrato consumismo: se ciò avverrà (e che Dio lo voglia!) i predicatori, religiosi e laici che siano, potranno ricominciare con le loro geremiadi e a invitarci alla frugalità. A che serve un moralista se non ha qualcosa e qualcuno da condannare?
Tra l’altro, ...