C’è una favoletta che circola da tempo nelle cancellerie occidentali e nei laboratori intellettuali dove si (de)forma l’opinione pubblica, e che ritroviamo pari pari sulle pagine dei testi scolastici “politicamente corretti” in mano ai nostri figli e ai nostri nipoti, e cioè che la crisi demografica dell’Europa, il crollo verticale delle nascite, saranno ampiamente compensati dall’arrivo di forze fresche, dagli immigrati: entrando nella società europea a ogni livello, costoro ne garantiranno il futuro e la sopravvivenza.
Laura Boldrini, presidente della Camera nella legislatura appena conclusa, è giunta ad auspicare l’arrivo in Italia di 300-400.000 immigrati l’anno, una “risorsa” per impedire che la popolazione scenda nel medio periodo al di sotto di 45 milioni di unità. In realtà, non è affatto una soluzione l’importazione massiccia di migranti dall’estero, come spiega da tempo Gian Carlo Blangiardo, docente di demografia alla Bicocca di Milano, perché ormai è un dato di fatto l’assestamento verso il basso della natalità anche nelle famiglie straniere che si stabilizzano in Italia…
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