La drammatica e intollerabile situazione generatasi a Gaza a seguito delle operazioni militari israeliane – che hanno provocato la morte di decine di migliaia di civili, tra cui moltissimi donne e bambini – ha innescato, nei campus universitari americani ma non solo, un’ondata di forti proteste. Una mobilitazione dilagante che, se da un lato parte da istanze umanitarie più che condivisibili, dall’altro ha già alimentato i sospetti circa possibili sponsor, se non perfino regie sulle quali, nel Primo piano del Timone di giugno, si è deciso di far luce.
A questo proposito, il giornalista Roberto Vivaldelli, ricordando i precedenti simili verificatisi decenni or sono sia in Italia sia negli stessi Stati Uniti e non solo (si pensi alle Primavere arabe) – con agitatori ed infiltrati all’interno delle proteste -, ricostruisce quello che è avvenuto e sta avvenendo nelle università occidentali e che spesso non si racconta, dal ruolo opaco di sigle di estrema sinistra estranee al mondo studentesco fino ai generosissimi e quasi inquietanti finanziamenti del Qatar agli atenei…Da parte sua, lo studioso e scrittore Mario Arturo Iannaccone ricostruisce invece i burattinai della grande contestazione del ’68, anch’essa spontanea fino ad un certo punto.
Chiude il Primo piano del Timone il giornalista Matteo Carnieletto che – per provare a capire se nelle citate proteste studentesche contro lo Stato di Israele e a difesa di Gaza prevalga l’idealismo o l’ideologia -, ha raccolto le opinioni di cinque personalità: Fulvio Scaglione, direttore di InsideOver, R. J. Snell, direttore del Witherspoon Institute di Princeton, Anna Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline e Cavaliere della Repubblica, Andrew Spannaus, giornalista e analista politico e Claudio Risé, psicanalista e scrittore.
Per leggere il Primo piano acquista Il Timone o abbonati