Scandalo a Filadelfia
Regia di George Cukor con Cary Grant, James Steward, Katharine Hepburn, Ruth Hussey, John Howard.
1940 – 112 minuti – b/n
Un classico
Nel letteratura come nel cinema, i grandi classici non tramontano mai! Così, quando si decide di dedicare una serata alla visione di un film, un po’ per timore di buttare via del tempo e un po’ perché i film già visti offrono una certa garanzia, capita che si scelga di riguardare pellicole conosciute e che rientrano nella cosiddetta categoria dei classici. Poi, ovviamente, è del tutto opinabile il decidere cosa renda classico un film, ma certi elementi quali il successo, i protagonisti, il genere, la data di produzione e la “tenuta” negli anni possono contrassegnare una pellicola posizionandola nella categoria.
Classico non può non essere considerato un film come “Scandalo a Filadelfia”, commedia ultra conosciuta, tanto da meritarsi un rifacimento in anni più recenti. Tutto si fonde alla perfezione e il regista, George Cukor, dirige al meglio un cast che da solo vale il prezzo del biglietto. Cary Grant, James Stewart e Katharine Hepburn si alternano in situazioni la cui ambientazione molto statica fa emergere le istrioniche recitazioni.
Una giovane e ricca ereditiera sta per risposarsi nella lussuosa villa di famiglia. Un giornale scandalistico, con la complicità dell’ex marito, invia due giornalisti per fare una cronaca dell’evento mondano. A sorpresa, al matrimonio si presenta il padre della sposa, molto osteggiato dalla figlia che per l’appunto non lo aveva invitato, e l’ex marito, che porta scompiglio all’avvenimento. Come detto, tutta la scena si svolge nella cornice di un’imponente villa che diventa ferma protagonista nello svolgimento dell’intricata vicenda. I protagonisti, ma anche i comprimari, danno grande prova di compattezza, diretti in modo superbo e sontuoso dal grandissimo Cukor, che una volta di più dimostra la sua abilità nella “gestione” delle grandi celebrità. Da vedere almeno una volta nella vita.
Il Timone – Febbraio 2015
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