Io lo chiamo “Teorema del pesce rosso”. Quando non ero neppure fidanzata e vivevo in un monolocale a Campo de’ Fiori, avrei voluto un po’ di compagnia, e mi era quasi venuta voglia di prendere un pesce rosso, l’unica bestiolina che avrebbe potuto convivere con me e i miei folli orari. Mi sembrava che la mia vita non potesse contemplare altro, neppure un gatto, figuriamoci un bambino. Poi però decisi che il pesce rosso sarebbe stato troppo impegnativo, non avrei mai avuto il tempo di cambiare l’acqua e pulire la boccia. Circa otto anni dopo, di bambini ne avevo quattro e avevo scoperto che la vita è una cosa estremamente elastica, che si allunga, si allarga ci puoi infilare dentro una quantità incredibile di cose, se il cuore è bello morbido, allenato a fare spazio.
In questo ultimo anno, invece, ho scoperto che la vita, oltre a potersi allargare, può anche restringersi. Prima del 2020 per anni avevo preso treni e aerei a orari impossibili, svegliandomi molto prima dell’alba in tutte le regioni d’Italia per essere a Roma al lavoro alle 9, dopo avere fatto testimonianze nelle parrocchie più sperdute, per poi tornare a casa e mettermi a… (per leggere l’articolo acquista Il Timone o abbonati)
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl