Professor Brague, è recente la notizia dell’Università di Princeton di volere tagliare il greco e il latino dalle facoltà. Accanto ad eminenti intellettuali quali Chantal Delsol, Pierre Ver-meren e Jean-Marie Salamito, Lei risulta tra i firmatari dell’appello apparso su Le Figaro che si ribella a tale follia. Le discipline base dell’humanitas dell’homo europaeus paiono essere sempre più messe a margine, a favore dell’ampliamento delle scienze. La pandemia certamente ha risvegliato l’impegno di molti scienziati, può essere questo il prezzo?
«È davvero una follia. Il fatto che questa storia provenga da un professore di lettere classiche rende chiaro che si tratta di una follia suicida. Tra le persone che hanno protestato in Francia non ci sono solo specialisti di classici. Io stesso sono un filosofo. Certo, ho insegnato filosofia greca per alcuni anni, ma ho passato gli ultimi vent’anni della mia carriera a insegnare filosofia araba. Per me, quindi, parlare a favore delle lingue antiche non significa… [per leggere l’intervista acquista o abbonati al Timone]
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