Dici Barbie e pensi a capelli fluenti, lisci e biondi, occhi azzurri da cerbiatta, sorriso pulito della ragazza della porta accanto, curve mozzafiato e vitino da vespa. Eppure la primissima Barbie, quella che Mattel ha messo in commercio nel 1959, aveva un aspetto decisamente diverso, capello riccio e crespo, occhi che ammiccano truccati da una doppia riga di eyeliner e abbondante mascara, labbra e smalto rosso fuoco e carnagione fredda, quasi eterea. L’idea di realizzarla era venuta a Ruth Handler, imprenditrice americana e cofondatrice di Mattel insieme al marito Elliot Handler, che durante un viaggio in Svizzera aveva visto in una vetrina una bambola, lanciata in Germania nel 1955, di nome Bill Lilli.
Una specie di pin-up nata dalla penna del vignettista Reinhard Beuthien per il tabloid Bild che veniva alla luce nel 1952, mentre l’Europa usciva dalla guerra e ogni occasione era buona per emanciparsi da quello che era considerato un passato ingessato in costumi e usi che invece dovevano essere liberi…
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