Banner ÔÇ£Il Sabato del TimoneÔÇØ 18 genn 25_1920x280

24.12.2024

/
Per allenarsi a uccidere e rubare
1 Giugno 2018

Per allenarsi a uccidere e rubare

Chi ha figli non ignora – semplicemente perché è costretto a non ignorarlo – l’importanza odierna del tema videogiochi. Esistono da oltre 40 anni, ma negli ultimi 20 hanno raggiunto un grado di realismo e sofisticazione senza precedenti. Tema bollente, per almeno quattro motivi: primo, perché i videogiochi più apprezzati sono violenti; secondo, perché i giovani vi dedicano molte ore al giorno; terzo, perché sembra ormai accertato che influiscano sui comportamenti in modo negativo; quarto, perché sembrano inevitabili come l’influenza in autunno.

I produttori, come in Tv, hanno imboccato la strada più facile: quella della violenza, una violenza realistica a un grado prima sconosciuto, grazie ai nuovi motori 3d (hardware e software) che li trasforma in esperienze molto coinvolgenti. Prendiamo il gioco di maggior successo di questi anni, Grand Theft Auto (Gta, Gran furto d’auto); la prima versione è del 1998, ma allora presentava una grafica 2d meno efficace. Nel tempo si è evoluto, grazie a cospicui investimenti. Il suo aspetto nel 2018 ci aiuta a capire cosa sono, oggi, molti videogiochi di successo.

Essendo i personaggi dei criminali, l’utente, con la sua consolle, utilizza in modo mediato armi potenti, auto velocissime, diviene membro della mala e si abitua a un certo gergo e comportamento, viene sollecitato a compiere azioni criminali e violente contro altre bande o contro la polizia…

I COPERTINA_dicembre2024(845X1150)

Per leggere l’articolo integrale, acquista il Timone

Acquista una copia de il Timone in formato cartaceo.
Acquista una copia de il Timone in formato digitale.

Acquista il Timone

Acquista la versione cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

I COPERTINA_dicembre2024(845X1150)

Acquista la versione digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Resta sempre aggiornato, scarica la nostra App:

Abbonati alla rivista