In Genesi 12, 10-13 leggiamo: “Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese.
Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie Sarai: Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente.
Quando gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei è sua moglie, e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita. Di’ dunque che tu sei mia sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te”.
Così avviene. Quando Abramo giunse in Egitto “gli ufficiali del faraone… fecero le lodi al faraone” della bellezza di Sara ed ella “fu presa e condotta nella casa del faraone”.
Se quegli ufficiali avessero saputo che Abramo era marito di Sara, lo avrebbero ucciso. Ma Abramo non aveva mentito.
Quando, più tardi, si recò a Gerar, il re Abimelech “mandò a prendere Sara” perché Abramo aveva detto che era sua sorella. Qui interviene il Signore in sogno e minaccia Abimelech di morte se si fosse unito a Sara. Allora Abimelech chiamò Abramo e lo rimproverò di averlo ingannato, ma Abramo così gli parla: “lo mi son detto: certo non vi sarà timor di Dio in questo luogo e mi uccideranno a causa di mia moglie. Inoltre essa è veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è divenuta mia moglie.
Quando Dio mi ha fatto errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai: in ogni luogo dove noi arriveremo dirai di me: è mio fratello”.
Al tempo di Abramo vi era la poligamia. Da questo passo risulta che Terach, padre di Abramo, aveva avuto almeno due mogli. Non vi era più la consuetudine di matrimoni tra fratelli e sorelle se tanto il faraone quanto Abimelech non sospettano che Sara sia anche moglie di Abramo. Questi matrimoni erano stati indispensabili tra i figli e le figlie di Adamo ed Eva. La legge che vieta i matrimoni tra fratelli e sorelle viene data da Dio a Mosè quattro secoli circa dopo Abramo. San Paolo scrive: “…il peccato non può essere imputato quando manca la legge”. E “senza la legge… il peccato è morto”. Abramo dice la verità quando dichiara che Sara è sua sorella, tace però ‘altra verità che ella è anche sua moglie. Se non avesse parlato così, Abramo sarebbe stato sicuramente ucciso e Sara sarebbe piombata nella desolazione più grande come oggetto di piacere del faraone. In altre parole, tutto il progetto di Dio su Abramo sarebbe stato vano. Abramo fu molto “caro” a Dio e bisogna guardarsi dalla tentazione di giudicarlo negativamente! per una lettura superficiale della Bibbia.
Per questo ci è parso doveroso chiarire questi due episodi della sua vita che potrebbero sembrare di secondaria importanza, ma che da alcuni sono stati presi a pretesto per negare la grande rettitudine di Abramo e la sua santità. Inoltre, la carestia che induce Abramo a recarsi in Egitto con il conseguente “rapimento” di Sara è occasione per lui di acquisto di beni e di persone che largamente il faraone gli dona e di cui aveva tanto bisogno essendo pellegrino in quella terra. Così il sogno che fa Abimelech, sempre a causa di Sara, sarà un grave avvertimento per questo! re a non fare alcun male ad Abramo, definito da Dio “profeta” e degno! non solo di onore e di rispetto, ma di una particolare protezione divina. Queste sono le vie del Signore!
(Continua)
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