Nel quinquennio 1997-2002, con l’adesione all’euro come moneta comune, l’Italia si giocò il proprio futuro. Una decisione inevitabile, ma forse affrettata, voluta dai governi di sinistra di Prodi, D’Alema e Amato. A distanza di più di vent’anni Antonio Fazio, ex governatore della Banca d’Italia (che guidò dal 1993 al 2005), ripercorre quell’evento con uno sguardo alla situazione attuale della nostra economia, che da allora non si è ancora ripresa.
A più di 26 anni dall’ammissione dell’Italia nel sistema dell’euro, tracciamo un bilancio. Governatore, eravamo preparati alla moneta unica? Dove abbiamo sbagliato?
«La decisione di partecipare al sistema della moneta unica non fu sufficientemente analizzata a livello politico. Come governatore della Banca d’Italia avevo stabilizzato il tasso di cambio della lira – attraverso la severa politica monetaria degli anni Novanta – e avevo…
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