Oltre 60.000 persone l’hanno visitata nell’anno appena concluso: non male per la chiesa spagnola denominata “la Bella Sconosciuta”. Si tratta della cattedrale dedicata a Sant’Antonino (San Antolín), a Palencia, città della provincia autonoma di Castiglia e Leon, situata nel nord del paese a più di 200 chilometri dalla capitale Madrid. I visitatori, ma potremmo dire soprattutto i fedeli poiché l’interesse per la chiesa non è solo artistico, sono giunti da tutto il paese e anche dall’estero. «Questo afflusso di persone al primo tempio della diocesi di Palencia – si legge sulle pagine di AciPrensa – è attribuito all’impulso per la celebrazione del suo settimo centenario nel 2021 poiché è stato sede della mostra d’arte sacra Renacer per tutto il 2023». Ciò che la diocesi si augura per l’anno appena iniziato che è anche Anno Santo, con il Giubileo della speranza inaugurato il 24 dicembre 2024, è che la conoscenza e la devozione per questo luogo consacrato aumentino. Come si legge in un comunicato, la cattedrale di San Antolín è stata costituita come tempio giubilare.
Tra i visitatori che arrivano ogni giorno da fuori i confini nazionali spiccano soprattutto quelli provenienti dalla Francia (con più di 1000 presenze), seguono quelli dal vicino Portogallo con quasi 500 visitatori, i Paesi Bassi, la Germania, l’Italia, il Regno Unito e persino gli Usa, il Messico e anche i ben più remoti Tailandia, Cina, Vietnam. Un piccolo saggio della perenne universalità della Chiesa e anche del potere attrattivo della bellezza artistica e religiosa di cui il suolo e la memoria europea sono colmi. Ecco cosa si augura la diocesi per questo anno giubilare: «La conoscenza della nostra Cattedrale di Palencia sta diventando internazionale e speriamo che, in questo Anno Santo, poiché è il tempio giubilare diocesano, cresca come centro di spiritualità e pellegrinaggio, il che si tradurrà in più visite e di qualità molto più elevata ». Da questa aumentata attenzione per il sito della cattedrale, e il suo consistente patrimonio artistico e spirituale, ci si attende anche un effetto benefico sulla vita sociale ed economica dell’intera città, ricca di resti antichi di epoca romana, barbarica e paleocristiana.
Il territorio della diocesi di Palencia, suffraganea dell’arcidiocesi di Burgos, «è una di quelle che possiede il maggior patrimonio artistico-religioso che si riflette in eremi, conventi, chiese e monasteri fin dal Medioevo. Tra questi spiccano la cattedrale, un tempio gotico la cui costruzione iniziò nel 1321 sulla cripta di San Antolín e il tempio visigoto del VII secolo, dove furono depositate le reliquie del santo siriano. Passata l’occupazione quasi totale della penisola da parte degli invasori musulmani, e nel pieno della Riconquista, si propose l’innalzamento della cattedrale gotica, sulla scia di quelle di Burgos o di León». L’edificazione della chiesa si protrasse fino al 1516 epoca che in cui si vedeva già l’affermarsi dello stile rinascimentale che ha in effetti lasciato tracce nella decorazione del tempio e nelle pale d’altare, sia quello maggiore sia quello della cappella di san Ildefonso. Degni di nota anche la cupola, il chiostro adiacente, la tomba del santo a cui è dedicata la cattedrale e l’altare della Vergine del miracolo, oltre alle magnifiche vetrate istoriate. Particolarmente riconoscibile è la sua torre che col suo carattere imponente e sobrio ha suggerito la sua originaria destinazione d’uso, che era militare. In seguito è stata integrata nella costruzione della cattedrale, destinata a torre campanaria e decorata da pinnacoli.
Il santo al quale la cattedrale è dedicata è un martire siriano dei primi secoli, Antonino di Apamea. Originario di Aribazo in Siria, era uno scalpellino che visse per due anni da eremita nel deserto prima di insediarsi nei pressi di Apamea. Venne ucciso dai pagani mentre costruiva una chiesa dedicata alla Ss Trinità su ordine del vescovo. Le sue reliquie approdarono con alcuni monaci sulle coste ioniche e da lì percorsero l’Italia, la Francia e giunsero fino in Spagna. (Fonte foto: Screenshot Somos Palencia, YouTube)
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