«Approfondire Ratzinger mi ha fatto conoscere di più Cristo»

Marcela Jiménez Unquiles, fondatrice e presidente della Fondazione Internazionale Ratzinger, è dottoranda con una tesi dal titolo “Il pensiero di Joseph Ratzinger alla luce del discorso di Ratisbona: Die Horizonte der Vernunft ausweiten”. Presso l’Università a Distanza di Madrid (UDIMA) coordina e insegna le materie del diploma DECA (Dichiarazione Ecclesiastica di Competenza Accademica). È stata censore della Conferenza Episcopale Spagnola ed è professoressa di Antropologia, Introduzione al Cristianesimo e Dottrina Sociale della Chiesa, all’Università Cattolica di Avila, dove dirige anche la nuova cattedra “Joseph Ratzinger”.

Lo studio del pensiero di Benedetto XVI, ha raccontato a Infocatolica l’ha aiutata anche nel suo percorso di fede, a conoscere meglio Cristo. «Ho capito subito che approfondire il pensiero e l’opera di Joseph Ratzinger mi ha permesso di conoscere meglio Cristo. Soprattutto quando, come nel caso del teologo tedesco, lo studio della teologia scaturisce dall’amore per ciò che si crede, allora la ragione indaga su qualcosa che ci precede ed è più grande del nostro pensiero; E, in questo modo, l’intelletto si illumina per rendere conto della nostra gioia».

Il  momento più importante di questo suo percorso di approfondimento è stato, come sottolinea  Jiménez Unquiles, la preparazione della tesi di dottorato dal titolo “Il pensiero di Joseph Ratzinger alla luce del discorso di Ratisbona: Die Horizonte der Vernunft ausweiten”, strutturata in due volumi che le avrebbe permesso di approfondire quella che definisce la “potente cristologia di Raztinger”, in una prospettiva  accademica e di fede. L’importante traccia del suo pensiero, alla luce del famoso “discorso di Ratisbona”, spiega, è stata la miglior guida per comprendere la fede.

Il discorso di Ratisbona definito da alcuni “il discorso del secolo” ha rappresentato una lezione magistrale su fede e ragione, sottolinea la studiosa ed è, non solo una buona sintesi del pensiero di Ratzinger, ma rappresenta perfettamente il suo grado di coerenza e maturità teologica, afferma Unquiles, in cui Ratzinger ha lavorato sistematicamente sull’impostazione di una dinamica nuova tra ragione e fede, alla luce della quale la ragione viene rinnovata, riabilitata e ampliata nella sua vera portata e funzione, superando le ristrettezze del pensiero positivista che la riduceva a mero procedimento di verifica dei fenomeni sottoposti a controllo sperimentale.

Dunque, per Unquilles, il grande merito di Ratzinger è stato quello di operare una vera e propria “apertura della ragione” riabilitata nella sua capacità costitutiva di abbracciare anche gli oggetti del pensiero non misurabili empiricamente e cioè le questioni legate alla fede. Ma il punto di svolta, per la studiosa, è stato, come racconta, quando D. Francisco González Adrán che ha celebrato il suo matrimonio, le ha raccomandato di studiare all’Università Ecclesiastica San Dámaso.

«Senza pensarci troppo, ho seguito il suo consiglio e, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Religiose con una tesi dal titolo “La risurrezione di Gesù, fondamento della fede cristiana”, ho intrapreso il meraviglioso e faticoso cammino del dottorato. Inoltre, ho deciso di farlo sulla base del pensiero dell’autore che aveva risvegliato in me un profondo interesse per la Teologia. In questo modo ho realizzato la massima di sant’Anselmo, secondo la quale “se la nostra fede è salda, sarebbe negligente non voler conoscere in modo razionale ciò che crediamo”».

E, non a caso, oggi si trova a dirigere la Cattedra Joseph Ratzinger «con l’intento e la consapevolezza che incarnerà la difesa di una ragione allargata, aperta, pronta a offrire soluzioni per non perdere le radici della nostra cultura di fronte alle icone dell’ateismo, del relativismo, dell’indifferentismo, dell’edonismo, del nichilismo e, soprattutto, per non abdicare all’uso della ragione».

Infine, ricordiamo ai nostri lettori, che il nostro giornale offre una preziosa opportunità per approfondire il pensiero di Ratzinger: per chi si abbona al Timone, a dicembre (o se è già abbonato, regala un abbonamento a dicembre) è previsto un omaggio speciale ovvero un nuovo libro su Benedetto XVI, con la prefazione del suo biografo ufficiale, Peter Seewald, e gli scritti di ben nove cardinali. (Foto: Fundación Internacional Ratzinger/Imagoeconomica)

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