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Se la Femen chiede scusa ai cattolici
NEWS 5 Novembre 2024    di Manuela Antonacci

Se la Femen chiede scusa ai cattolici

Il 31 ottobre, l’ex femen Marguerite Stern – che dieci anni fa aveva attaccato i manifestanti contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso e aveva fatto irruzione nuda a Notre-Dame – ha chiesto scusa ai cattolici. Pubblicamente. Su Instagram, davanti alle telecamere e in un editoriale per la rivista Famille Chrétienne, ammette di essersi chiesta se «attaccando la religione cattolica, [non fosse entrata] anche in una logica di distruzione e di odio verso se stessa».

Come ha sottolineato: «Sono cresciuta in un paese dove la storia, l’architettura e i costumi sono stati plasmati dalla Chiesa» e ha ammesso di essersi resa conto che «entrare urlando a Notre-Dame de Paris fosse un modo di danneggiare una parte della Francia e una parte di me stessa». Per i cattolici francesi le sue scuse rappresentano un “balsamo sul cuore”, come scrive un internauta, un piccolo miracolo della festa di Ognissanti. Scuse tanto più gratuite perché Stern, come altre Femen, è sempre stata sistematicamente assolta dai tribunali, l’ultima volta lo scorso 24 ottobre.

C’è inoltre da dire che, pur avendo sposato la causa del matrimonio egualitario, tuttavia, non aveva aderito affatto all’ideologia transgender, arrivando a dichiarare alla stampa che, anzi le donne, oggi sarebbero minacciate dall’ islam e dall’ideologia trans. Tornando alle scuse dell’ex femen, possiamo dire che si tratta di un mea culpa che rappresenta un evento più unico che raro nel contesto di una società che incolpa continuamente i cattolici, esortandoli ad ogni piè sospinto, a pentirsi di tutto, mentre, al contrario, a nessuno è mai passato per la testa di chiedere loro perdono per aver offeso, umiliato, dileggiato e insultato la loro fede o per aver permesso che i simboli della loro fede venissero bruciati e le loro chiese vandalizzate.

Allora, se persino una Femen è capace di un simile pentimento, non bisogna disperare. La Francia forse non è perduta. Alcuni francesi, in questi giorni, stanno pensando che si tratta di un piccolo miracolo di Ognissanti. Qualcosa, infatti, deve aver fatto breccia in Marguerite se, come racconta, prima  di questo mea culpa, si è ritrovata a piangere in occasione dell’incendio di Notre-Dame, in una chiesa, mentre avveniva tale scempio. Inoltre, la donna, ha avuto il coraggio di rivedere pubblicamente le sue posizioni a favore della comunità Lgbt pubblicando Transmania. Inchiesta sulle derive dell’ideologia transgender, frutto di «anni di lavoro», che offre molte informazioni inedite, su una nuova forma del totalitarismo etico contemporaneo.

In sintesi, una coraggiosa indagine indipendente, sulla natura, i danni e gli interessi dell’ideologia transgender. Una revisione importante che le ha attirato l’odio e le minacce di morte della comunità Lgbt che la considerano una traditrice da abbattere. Dunque, se non si tratta ancora di una vera conversione alla fede, tuttavia lo è, quantomeno, al retto giudizio e all’onestà intellettuale. Non è sicuramente poco. (Fonte foto: Screenshot Frontières, YouTube)

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