Se si pensa all’Irlanda, si pensa quasi in automatico ad una fede cattolica solida e identitaria, che fa parte della coscienza collettiva di un popolo. Non è più così vero. La croce che san Patrizio conficcò nella terra dell’isola verde nel V secolo non è più il solo segno nel quale le coppie decidono di sposarsi. C’è un dato piuttosto impressionante, infatti, che riguarda le celebrazioni del rito del matrimonio e che riporta il sito kath.net: «nel 2023, il 34,3% di tutti i matrimoni in Irlanda è stato celebrato dalla Chiesa cattolica. Si tratta di un calo sconcertante rispetto al 91,4% del 1994».
Lo studio che lo ha rilevato è dello Iona Institute a firma della giornalista Breda O’Brian, intitolato La rapida ascesa dei matrimoni New Age in Irlanda; come dovrebbero rispondere le Chiese? Ciò che emerge è che il rifiuto del rito cattolico non ha portato alla preferenza assoluta per riti civili, ma alla scelta da parte di un quarto delle coppie per riti New Age. Quale fattore sta guidando questo cambiamento? – si chiede l’autrice dello studio. «Il cambiamento nell’atteggiamento nei confronti della religione è un fattore importante, ma come vedremo c’è anche un grande aspetto commerciale in ciò che sta accadendo».
Il fenomeno è più marcato nella capitale Dublino, ma è visibile anche nel resto del paese. Pare che una delle leve di attrazione da parte del “mercato” delle celebrazioni neopagane o new age sia da ravvisare nell’offerta “pacchetto completo” che diversi hotel propongono alle coppie che decidono di sposarsi secondo questi riti: «gli hotel possono offrire matrimoni New Age e altri matrimoni direttamente sul luogo della successiva celebrazione del matrimonio, mentre i cattolici attualmente i matrimoni devono svolgersi in chiesa secondo la normativa. Qui Breda O’Brien suggerisce che le chiese siano più flessibili in futuro. Teme inoltre che in futuro questa tendenza possa estendersi anche ai funerali».
Di sicuro se tra le cose che la Chiesa può fare per sottrarre “clienti” alle altre confessioni o ad altre nocive credenze si decide di investire su una sorta di customer experience più completa, allora c’è davvero qualcosa che non va. Ricorda tanto la strategia dei bar in oratorio o dei cinema parrocchiali o dei rave party però analcolici, senza droga e con dj set di christian music, alla rincorsa del mondo. È la stessa conclusione cui giunge la O’Brian: «[…] le coppie decidono di celebrare una cerimonia di matrimonio per comodità? In questo caso, ciò rappresenta l’incapacità della Chiesa di spiegare adeguatamente la natura sacramentale e fondamentalmente trascendente del matrimonio cristiano».
Va considerato anche quanto queste cerimonie e le credenze ad esse sottese esercitino una loro forza attrattiva, che è assai imprudente banalizzare. La Chiesa infatti conosce i gravi pericoli a cui l’avvicinamento all’esoterismo espone, fosse anche solo per seguire una moda. Ne parla il numero di ottobre del Timone (qui per abbonarsi) in un approfondito dossier che riporta l’intervista del «giornalista e conduttore televisivo David Murgia ha fatto ad una «ex strega», una donna che, finita per caso nel giro dell’esoterismo, ha finito – per lunghi e tormentati anni – con l’utilizzare “i suoi poteri” e con l’invocare «forze occulte»…prima di essere salvata da Gesù. Si tratta di una sconvolgente storia vera, che fa profondamente riflettere su cosa sia davvero un certo mondo che tanto, purtroppo, oggi affascina i giovani».
Il numero della rivista contiene anche l’analisi dei sociologi delle religioni Stefania Palmisano e Nicola Pannofino che offrono l’identikit dei nuovi pagani, tra culto della natura e mondo digitale, e la parola di un sacerdote esorcista, don Matteo De Meo, che smaschera la pseudo religiosità dell’occulto, una corrente capace di trascinare le anime a una distanza siderale dalla vera fede, in un abisso dal quale solo l’incontro autentico con Cristo può salvarle. (Fonte foto: Pexels/Imagoeconomica)
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