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15.12.2024

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Mons. Gänswein ha ordinato due nuovi sacerdoti nell’abbazia di Heiligenkreuz
news
7 Ottobre 2024

Mons. Gänswein ha ordinato due nuovi sacerdoti nell’abbazia di Heiligenkreuz

Monsignor Gänswein ha ricevuto dal papa Francesco l’incarico di nunzio apostolico nelle tre repubbliche baltiche il 24 giugno di quest’anno dopo un periodo di una certa sofferenza per l’esperienza che lo stesso prelato aveva definito di quasi esilio nella sua città natale. Quella fase di attesa, però, non era stata sterile né è rimasta priva di frutti: come dice il Signore occorre pregare il padrone della messe perché mandi operai alla copiosa, sproporzionata messe di cui la Chiesa si deve occupare.

Sabato 5 ottobre l’arcivescovo ed ex segretario pontificio, leggiamo su kath.net, «ha nominato sacerdoti due monaci cistercensi dell’abbazia di Heiligenkreuz e un altro sacerdote sabato ordinato diacono. Come annunciato venerdì dal monastero del Bosco di Vienna, i tre candidati all’ordinazione continueranno a lavorare nelle loro sedi precedenti: la parrocchia del monastero di Mönchhof nel Burgenland, il priorato di Bochum-Stiepel e il monastero stesso di Heiligenkreuz».

L’abbazia cistercense dei tre nuovi ordinati è un monastero antico e ancora, anzi ora di nuovo, particolarmente ricco di vocazioni. Attualmente, ricordavamo su queste pagine, conta 100 monaci e «ha il maggior numero di membri dal 1133, quando fu fondata da san Leopoldo III d’Austria (1073-1136)». Sede della Pontificia università filosofico-teologica Benedetto XVI, era stata elevata a questo rango proprio da papa Ratzinger nel 2007. Molti di loro sono particolarmente giovani, un frutto, questo, della ricca pastorale a loro dedicata e che ha la sua origine nelle Giornate mondiali della gioventù volute da san Giovanni Paolo II.

Anche i nuovi ordinati contribuiscono a mantenere bassa l’età media dei tanti monaci dell’abbazia. Leggiamo ancora su kath.net: «Uno dei due nuovi sacerdoti è padre Stanislaus Heflik, polacco classe 1987 cresciuto in Germania. Heflik ha studiato educazione sociale e lavoro sociale e ha lavorato in questa professione fino al suo ingresso nell’abbazia di Heiligenkreuz nel 2012. Dopo la professione temporanea nel 2013, la professione perpetua nel 2016 e gli studi di teologia a Heiligenkreuz, nel 2018 è stato assegnato al Priorato di Bochum-Stiepel. Dopo la sua ordinazione diaconale a Vienna nel 2023, Heflik ha completato uno stage diaconale di sette mesi a Neuzelle. Poi è tornato a Bochum-Stiepel, dove ora lavora nel lavoro giovanile e nella pastorale dei rifugiati».

Anche l’altro neo ordinato al sacerdozio è classe 1987 e non è austriaco, ma proviene dalla Moravia, Repubblica Ceca. Prima di approdare alla vocazione religiosa si è laureato in legge e ha praticato alcuni anni come avvocato freelance. Nel 2016 aveva fatto la sua professione temporanea e nel 2021 quella solenne; p. Cyrill Jan Vaclav Bednar, questo il suo nome, «si è inizialmente preso cura degli ospiti del monastero. Bednar è ora attivo nella pastorale presso la parrocchia del monastero di Mönchhof e nella diocesi di Eisenstadt». Padre Lazarus David Manuela Golombek, quarantatre anni, è il religioso cistercense che l’arcivescovo ha ordinato diacono: operaio metalmeccanico di origini bavaresi, ha un diploma professionale nel settore dei servizi sociali; ha lavorato per sei ani come commerciale per una casa automobilistica cinese. Nel 2015 ha preso l’abito monacale nell’abbazia di Heiligenkreuz: «Lì ha celebrato la professione temporanea l’anno successivo e quella perpetua nel 2019, ha studiato teologia e lavora principalmente come portinaio e nel servizio medico».

E così, la rinascita della fede nella senescente Europa che sembra volersi auto mutilare della propria identità cristiana è un semplice elenco di nomi, di facce, di storie, luoghi e date. Professionisti che incontrano la fede in età adulta, giovani che rimangono folgorati da una notte di veglia e dalla bellezza della liturgia, calendari di incontri da fare e rifare, di preghiere da ripetere e comprendere, di eucarestia adorata in silenzio o col canto gregoriano, di rivoli che sembravano finire in secca e che invece si gettano nel grande fiume della Chiesa e lo ingrossano. L’era cristiana non è mai finita e continua, imperterrita, la reazione a catena che Cristo stesso ha innescato e continua ad alimentare con la Sua presenza. (Fonte foto: Facebook/Imagoeconomica)

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