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Padre Carbone: «Gli Angeli Custodi, snobbati dalla predicazione, sono fondamentali per la salvezza»
NEWS 2 Ottobre 2024    di Raffaella Frullone

Padre Carbone: «Gli Angeli Custodi, snobbati dalla predicazione, sono fondamentali per la salvezza»

È vero, è la giornata dei nonni – e siano benedetti i nonni, vero welfare di questo malconcio paese – ma la festa è stata istituita praticamente sopra quella liturgica degli Angeli Custodi, messaggeri di Dio, presenza discreta ma concreta e reale nella nostra vita, custodi di ogni più piccolo anelito della nostra esistenza, salvatori anonimi in servizio h 24, 7 giorni su 7, con il fine unico di portarci in Paradiso, che però restano sempre un po’ in secondo piano, come se la loro figura non fosse poi così determinante, una sorta di comparsa in un film in cui il protagonista siamo solo noi. Ne abbiamo parlato con Padre Giorgio Maria Carbone, docente di Bioetica, Antropologia teologica e teologia morale presso la Facoltà di teologia a Bologna.

Padre, parliamo di Angeli Custodi, è una mia impressione o sono un po’ snobbati anche in casa cattolica?

«In generale gli angeli sono snobbati perché assenti dalla predicazione e alcuni pseudo esegeti li riducono a un genere letterario. Invece se si legge bene la Sacra Scrittura, alcune volte dietro l’espressione angelo di Yahweh, nel Vecchio Testamento, si nasconde Dio stesso. O ancora prendiamo il caso dell’annunciazione a Maria e dell’annunciazione a Giuseppe, sono due tipi di apparizioni di un angelo. Una durante la veglia, quella di Maria, l’altra mentre Giuseppe dorme, l’angelo gli appare in sogno. In questo caso è l’ Arcangelo Gabriele, non è l’Angelo Custode, è l’angelo incaricato di un messaggio spirituale, però quello che si dice dell’angelo Gabriele si può trasferire anche all’Angelo Custode: ci comunica delle verità che riguardano la nostra salvezza nei modi più diversi, anche assumendo sembianze corporee. Prendiamo solo gli Atti degli apostoli, i casi sono innumerevoli: l’apparizione al centurione Cornelio, l’angelo gli appare e gli indica la via della salvezza. La Provvidenza è Dio che ci affida all’Angelo Custode per guidarci in modo più spedito alla salvezza, perché la nostra volontà può errare, l’intelligenza può sbagliarsi, e allora abbiamo una guida sempre accanto».

Quando ci viene assegnato? Al Battesimo, con la nascita, al concepimento?

«San Tommaso d’Aquino nella Summa Teologica ritiene alla nascita, San Girolamo ritiene al concepimento, ci sono differenti opinioni, tuttavia si può provare a ragionare. Il fine per il quale Dio ci assegna l’Angelo Custode è la nostra salvezza individuale, questo è valido che io viva di vita intrauterina sia che io viva di vita extrauterina, quindi possiamo concludere che ci viene assegnato fin dal momento in cui Dio crea la nostra anima che coincide con il momento del concepimento, da quel momento in ogni istante della nostra vita ci accompagna, anche quando non ce ne rendiamo conto, chissà quante volte ci ha salvato la vita»

I nostro a Angelo Custode può agire sulla materia evitandoci pericoli materiali?

«Anche certo, ma può agire ovunque Dio glielo consenta. L’Angelo Custode come tutti gli angeli ha il potere che Dio gli concede di avere, quindi se Dio gli concede di avere il potere sulla materia ha il potere sulla materia, se Dio gli concede di avere il potere sulla nostra intelligenza persuadendola, la ha, ecc»

Può anche leggere i nostri pensieri quindi?

«Li può conoscere, l’angelo in generale ha un’intelligenza molto più acuta della nostra, noi conosciamo e vediamo in modo ordinario tramite ragionamento, l’angelo conosce per intuizione, quindi se Dio glielo consente può conoscere il contenuto dei nostri pensieri. Per essere sicuri quindi, se vogliamo rivolgersi a lui è utile pregare esplicitando quello che pensiamo».

Che fa l’Angelo Custode quando moriamo?

«Non va in pensione, quando moriremo lo conosceremo, o meglio avremo esperienza di lui in un modo molto più intenso rispetto ad ora, dobbiamo sempre ricordare che un angelo è una creatura puramente spirituale, quindi ne avremo una conoscenza proporzionata alla sua natura, cioè spirituale, e siccome la vita beata è una vita di gioia totale alla quale non è escluso nessuno che abbia amato Dio, avremo anche l’esperienza gioiosa della presenza di tutte le persone a noi care che sono morte in comunione con Cristo e anche degli angeli custodi. Finalmente lui avrà finito di “penare” per noi e fare i salti mortali per la nostra salvezza, avrà fatto il “lavoro sporco”, quello del combattimento spirituale e con lui potremo godere della luce eterna» (Fonte foto: Pexels.com)

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