XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
C’è una parola che riassume le letture di questa ventiseiesima domenica del Tempo Ordinario, ed è l’umiltà. Questa virtù, oggi purtroppo spesso dimenticata e messa da parte, è fondamentale per la vita del buon cristiano. Essa è infatti capace, come avviene per Mosè nella prima lettura, di farci scorgere e soprattutto apprezzare l’operato degli altri, quando naturalmente fanno il bene!
L’umile vede poi sempre il modo di migliorare, di prendere esempio, ecco perché per riuscire veramente ad assomigliare a Gesù, alla Vergine Maria e ai santi è necessario essere umili, piccoli, bambini come spesso ci raccomanda il Signore! Mancando questa virtù inoltre c’è il rischio grande di cadere nel peccato, come ci ricorda a San Giacomo che dice: “Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza”.
Quanto è importante mantenere lo sguardo fisso alla vita eterna, alle cose che non passano. Quante volte, ahimè, dimentichiamo che un giorno dinanzi a Dio dovremmo rendere conto di tutta la nostra vita!
Non bisogna poi dimenticare che cadendo nel peccato e dunque allontanandoci dall’eterno amore del padre, si rischia lo scandalo. Gesù, nel Vangelo di oggi, lo condanna con parole durissime: ” Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare “. Prosegue inoltre dicendo come sia meglio entrare nel regno dei cieli senza un membro che ci è motivo di scandalo piuttosto che con esso venire gettati nella geenna. Lo scandalo infatti non solo indurisce ulteriormente il cuore di chi lo commette, ma rischia di distruggere il bene più prezioso del suo prossimo: l’anima.
Chiediamo dunque alla Vergine Santissima, modello di vera umiltà, di aiutarci a vivere santamente per ben morire e meritare la vita eterna.
di don Giorgio Bigazzi
