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Trump, il suo (nuovo) attentatore aiutava i dem e diceva: «In gioco c’è la democrazia»
NEWS 16 Settembre 2024    di Paola Belletti

Trump, il suo (nuovo) attentatore aiutava i dem e diceva: «In gioco c’è la democrazia»

Donald Trump è scampato ad un altro attentato, questa volta non durante un comizio politico, ma mentre giocava a golf, in Florida, «nel primo pomeriggio di domenica scorsa, mentre si trovava presso il Trump National Golf Club di West Palm Beach», riferisce tra gli altri Il Giornale. Determinanti in positivo, questa volta, gli agenti dei servizi segreti: «Secondo la ricostruzione dell’accaduto, l’ex presidente si trovava tra la quinta e la sesta buca assieme all’amico Steve Witkoff, quando il Secret Serviceha individuato una canna di fucile (probabilmente un AK-47, il kalasnikov) che sporgeva da una recinzione: gli agenti hanno sparato a un uomo che si trovava tra i cespugli lungo il perimetro del club, secondo quanto riportato dallo sceriffo della contea di Palm Beach, Ric Bradshaw. Secondo lo sceriffo, l’uomo ha gettato il fucile ed è fuggito, lasciandoselo alle spalle insieme a due zaini, un cannocchiale usato per la mira e una videocamera GoPro. Il sospettato è poi fuggito in macchina ed è stato fermato sulla Interstate 95».

L’ATTENTATORE

Il fermato Ryan Routh, 58 anni, originario della North Carolina e trasferitosi da 6 anni nelle Hawaii dove si occupava di costruzione di alloggi a basso costo per i senzatetto. Da quanto emerge dalla sua attività sui social nel 2020 si era schierato a favore delle rielezione di Donald Trump per poi passare al sostegno per i democratici Biden e in seguito Harris per i quali ha fatto 19 piccole donazioni politiche (per un totale di 140 dollari). Sostenitore della causa ucraina si era addirittura impegnato nel reclutamento di soldati afgani in fuga dai talebani per portarli a combattere in Ucraina, dove lui stesso ha trascorso diversi mesi senza però essere accettato tra le fila dei combattenti. Attualmente «l’Fbi, che ha dichiarato di stare indagando “su quello che sembra essere un tentativo di assassinio dell’ex presidente Trump”, sta lavorando per determinare un eventuale movente».

Il presunto attentatore di Trump aveva di recente usato parole tipiche della retorica dem contro l’ex presidente repubblicano in corsa per la Casa Bianca, sposando l’idea radicale secondo cui non esisterebbero due opzioni democratiche per gli elettori americani, ma una sola: «la democrazia è in gioco” quest’anno e “non possiamo perdere”, riecheggiando la retorica anti-Trump usata dalla vicepresidente Kamala Harris e dal presidente Biden». L’uomo ha i conti aperti con la giustizia da decenni, già nel 2002 era stato arrestato per essersi barricato in un’attività commerciale armato, mentre le querele e cause legate al fisco risalgono agli anni Novanta. Per il figlio è un brav’uomo e un grande lavoratore, anche se dichiara di non essere a conoscenza che fosse armato. Come il genitore ritiene ragionevole un’unica opzione: la vittoria della Harris.

DAL SOSTEGNO A TRUMP ALL’OPPOSIZIONE ESTREMA

«”Mentre eri la mia scelta nel 2016, io e il mondo speravamo che il presidente Trump sarebbe stato diverso e migliore del candidato, ma siamo rimasti tutti molto delusi e sembra che tu stia peggiorando e regredendo, aveva scritto. “Sarò contento quando te ne sarai andato”, aveva poi chiosato in un altro post». Sempre seguendo la sua presenza sui social, ci si imbatte anche in dichiarazioni deliranti come questa: «Vorrei acquistare un razzo da voi. Vorrei caricarlo con una testata per il bunker della villa di Putin sul Mar Nero per eliminarlo. Potete darmi un prezzo, per favore? Può essere vecchio e usato come non tornante», scriveva in risposta a Elon Musk su X.

LE DICHIARAZIONI DI TRUMP

Poco tempo dopo i fatti, mentre il presunto attentatore in fuga veniva raggiunto dalle forze dell’ordine dopo che agenti dell’FBI aveva aperto il fuoco contro di lui, è lo stesso Donald Trump a rilasciare una dichiarazione per rassicurare sul suo stato di salute: «Ci sono stati degli spari nelle mie vicinanze, ma prima che le voci inizino a diffondersi senza controllo, volevo che lo sapeste per primo: SONO AL SICURO E STO BENE!». Ha aggiunto che niente lo fermerà e che non si arrenderà mai.

Le richieste di aumentare il livello di protezione intorno all’ex presidente non si sono fatte attendere: «Ci sono stati DUE attentati alla vita di Trump. I servizi segreti devono aumentare il livello di protezione nei suoi confronti alle loro PIENE capacità, inclusa l’espansione del perimetro”,  ha scritto  il leader della maggioranza della Camera Steve Scalise (R-La.). Vivek Ramaswamy, ex candidato repubblicano alla presidenza e possibile membro del gabinetto di Trump,  ha twittato : “Chiedo ai servizi segreti di intensificare IMMEDIATAMENTE la protezione del presidente Trump allo *stesso* livello che forniscono a Biden, a questo punto non ci sono scuse per non farlo». (Fonte foto: Screenshot “Times Now”, YouTube/Imagoeconomica)

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