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«L’Eucaristia è il centro di tutto. Non possiamo sostituire Gesù Cristo»
NEWS 12 Settembre 2024    di Manuela Antonacci

«L’Eucaristia è il centro di tutto. Non possiamo sostituire Gesù Cristo»

È risuonata nel contesto del 53° Congresso Eucaristico internazionale svoltosi a Quito dall’8 al 15 settembre, in Ecuador, a 2.800 metri di altitudine, l’illuminante omelia di mons. Francisco Ozoria, Arcivescovo di Santo Domingo, con un pubblico speciale di 1.600 bambini che hanno ricevuto la Comunione per la prima volta e le delegazioni di 53 paesi. In tutto 25.000 fedeli. La Messa di apertura è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita e primate dell’Ecuador, mons. Alfredo José Espinoza Mateus, e concelebrata dal legato pontificio, cardinale Baltazar Porras Cardozo, arcivescovo emerito di Caracas, da decine di vescovi ecuadoriani e provenienti dall’estero e da numerosi sacerdoti.

«Non possiamo sostituire Gesù Cristo con nessun’altra attività ecclesiale» ha esordito subito il prelato nel suo discorso. Un chiaro monito contro l’efficientismo che non di rado, anche da noi, imperversa nelle parrocchie e che rischia di mettere in secondo piano la preghiera e il rapporto con Dio, presente, in particolar modo  nell’ Eucaristia. Nella sua omelia, infatti, ha messo in evidenza la centralità dell’Eucaristia nella vita cristiana e pastorale, sottolineando che essa è fonte e culmine della fede. Ha messo in guardia dal privilegiare le attività sociali rispetto all’Eucaristia, ricordando che Gesù Cristo, presente in essa, è e dev’essere il centro della Chiesa e di ogni azione pastorale.

«A volte con il nostro lavoro insegniamo qualcos’altro. Quando diamo priorità, ad esempio, ad un’attività sociale e le diamo più importanza dell’Eucaristia, e così insegniamo alla gente, ai laici, non con le parole, ma con i fatti, che le altre attività sono più importante dell’Eucaristia». Ozoria ha ricordato anche il contributo prezioso del  Concilio Vaticano II nel rimettere al centro l’Eucaristia come fonte e culmine della vita di fede, della vita della Chiesa. Da qui la sua esortazione: «Dobbiamo manifestare questa centralità dell’Eucaristia nella nostra pastorale con tutti i mezzi: nei nostri insegnamenti, nelle nostre omelie, in tutte le attività pastorali. Dobbiamo esprimere questa centralità dell’Eucaristia».

Ha fatto anche un esempio: «Nei nostri ambienti, ad esempio, è molto frequente che un sacerdote o un parroco, perché chiamato a svolgere qualche altra attività, per quanto buona possa essere, affidi la celebrazione dell’ Eucaristia ad un altro ministro. Per quanto possa essere buono il compito a cui si dedica, in realtà, stiamo dando una lezione: stiamo insegnando che questo è più importante della celebrazione eucaristica». L’arcivescovo di Santo Domingo ha concluso ribadendo che senza Cristo, senza l’Eucaristia, ogni attività è superflua:

«Ciascuno di noi, in ogni comunità, dia priorità all’Eucaristia rispetto a tante attività. L’evangelizzazione, la pastorale sociale, tutti gli aspetti della pastorale sono molto importanti, ma dobbiamo sapere che tutte queste attività, tutta questa azione pastorale, senza l’Eucaristia, sono vuote. Senza l’Eucaristia come centro, sono vuoti, perché nell’Eucaristia abbiamo Gesù Cristo, che è il centro del nostro essere, perché Gesù Cristo ci è dato come cibo nell’Eucaristia, e non possiamo sostituirlo con nessun altro azione».

Parole che, oggi, risuonano più preziose che mai, così com’è prezioso il ruolo di un pastore che non ritiene affatto scontato ricordare alcuni “fondamentali”.Peraltro, repetita iuvant, tra i frutti dell’Eucaristia – tema a cui come Timone abbiamo dedicato un recente libro -, oltre, in primis, all’unione intima con Cristo, alla conservazione e al rinnovamento della vita di Grazia, alla separazione dal peccato e al rafforzamento della carità, si annovera proprio l’unione dei fedeli in un solo corpo, ovvero l’Eucaristia crea e rafforza l’unità della Chiesa unendo tutti i credenti in un solo corpo: il corpo di Cristo (Foto: Screenshot La Voz de María, YouTube).

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