America: cosa non si fa per la campagna elettorale! E già perché può succedere anche che addirittura Kamala Harris citi niente meno che il Vangelo! Il pensiero, a nostro dire, nel suo caso, correrebbe immediatamente all’episodio della strage degli Innocenti, ma ovviamente, il riferimento utilizzato – strumentalmente – ça va sans dire, è un altro. Tanto per cominciare, il contesto è quello della Chiesa episcopale metodista africana, a cui ha consegnato una citazione del Vangelo di Luca, affermando che la sua campagna è focalizzata sul futuro. L’occasione è stata quella della 52a sessione quadriennale della Conferenza generale della Chiesa AME, tenutasi dal 21 al 28 agosto presso il Greater Columbus Convention Center a Columbus, Ohio.
Ma vediamo nel dettaglio quanto siano “evangeliche” le sue affermazioni. La candidata dem ha detto che gli Stati Uniti si trovano di fronte a «una scelta tra due visioni molto diverse per il futuro della nostra nazione», ovvero la sua campagna «focalizzata sul futuro» e quella del candidato repubblicano alle presidenziali, l’ex presidente Donald Trump, «focalizzata sul passato». «Non torneremo indietro», ha ribattuto Harris. «Stiamo lottando per un futuro in cui nessun bambino debba crescere in povertà, dove ogni anziano possa andare in pensione con dignità e ogni persona abbia l’opportunità di possedere una casa, avviare un’impresa e costruire ricchezza intergenerazionale».
Verrebbe da replicare «ogni bambino a cui è stato dato il permesso di nascere!» Perché se Kamala Harris è evidentemente la candidata ideale per incarnare almeno apparentemente, il sogno americano: una donna nera, figlia di due genitori immigrati, che ha cominciato lavorando al McDonald’s, per la serie «non importa da dove vieni e qual è il colore della tua pelle, tutti possono farcela in America», tuttavia viene da chiedersi se il sogno americano comprenda anche un futuro in cui sia previsto l’aborto fino alla nascita.
Eh sì, perché tra i tanti bei discorsi sciorinati in campagna elettorale, tutti “peace & love”, anzi, no, considerati i recenti sviluppi, dovremmo dire solo “love”, in cui la parola “tolleranza” è stata quella più usata ed abusata (ma evidentemente come termine ombrello volutamente ambiguo) il “dettaglio” delle posizioni ultra abortiste della Kamala, sono state un attimo sottaciute. Non solo, sembra ormai nascosto sotto la polvere anche il fatto decisamente grave accaduto qualche anno fa, che la coinvolse come procuratrice. Ci riferiamo all’indagine lanciata dall’ associazione Center for Medical Progress su Planned Parenthood che mise in evidenza lo scandalo grande, ad opera dell’organizzazione abortista, del commercio di feti umani, venduti anche a pezzi, a laboratori compiacenti.
Tutto questo venne documentato grazie a video girati di nascosto tra il 2014 e il 2015 dagli attivisti pro life David Daleiden e Sandra Merritt, video nei quali si vedono manager della Planned Parenthood discutere di vendita di tessuti e organi fetali e di altre pratiche disumane e illegali come gli aborti a nascita parziale. Ma la Kamala del “sogno americano” anziché indagare su Planned Parenthood cercò di incriminare proprio il Center for Medical Progress e in particolare, il giornalista David Daleiden, la cui casa venne addirittura perquisita.
Viene allora da chiedersi come si possa parlare a gran voce di uguaglianza e tolleranza se, la prima grande ineguaglianza è proprio il criterio portato avanti da chi si fa portavoce di un pensiero politico che permette di decidere arbitrariamente chi deve vivere e chi no, operando una gigantesca discriminazione, alla base persino del diritto per tutti di venire alla vita! Eppure non a tutti sembra chiaro ciò che emerge in maniera così evidente dai fatti, se in un opuscolo consegnato ai partecipanti alla conferenza, il presidente della Commissione della Conferenza Generale, il vescovo James L. Davis, ha dichiarato: «Siamo in un momento decisivo nella storia della nostra chiesa e del nostro mondo».
E tirando in ballo persino il Padreterno: «Spero che la nostra energia, impegno e dedizione combinati al piano di Dio per noi come agenti di liberazione e giustizia sociale per tutta l’umanità ci porti a rei-mmaginare trasformazioni per conferire potere e sviluppo al clero e ai laici per la fase successiva di questo viaggio». A questo punto, anche noi ci sentiamo in dovere di tirare in ballo il Padreterno, ma chiedendogli che…davvero ce la mandi buona! (Foto: Screenshot, African Methodist Episcopal Church, Youtube)
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