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Il corpo di Santa Teresa d’Avila è incorrotto dopo 500 anni
NEWS 30 Agosto 2024    di Manuela Antonacci

Il corpo di Santa Teresa d’Avila è incorrotto dopo 500 anni

Il suo stato di conservazione è rimasto inalterato dal 1914, ultima volta in cui la tomba dove le sue spoglie riposano è stata riaperta. Stiamo parlando del corpo di santa Teresa D’Avila fondatrice dell’ordine dei Carmelitani Scalzi che continua ad essere oggetto di venerazione a oltre quattro secoli dalla sua morte avvenuta nel 1582. Il corpo, infatti, dopo la riapertura della tomba, nella Basilica dell’ Annunciazione, avvenuta mercoledì 28 agosto, è conservato in uno stato che ha del miracoloso. Il postulatore generale dell’Ordine del Carmelitani Scalzi, Marco Chiesa, e il priore di Alba de Tormes, Miguel Ángel González, hanno mostrato attraverso una fotografia del 1914 come lo stato di conservazione attuale sia rimasto immutato da allora.

Chiesa e Gonzalez hanno spiegato anche come sono stati condotti i lavori, durati tutta la mattinata, per arrivare a prelevare le reliquie, soprattutto quelle maggiori che comprendono il cuore e il braccio, che verranno poi analizzate da un team di medici e scienziati italiani. Questi esperti seguiranno le indicazioni del Dicastero vaticano per le Cause dei Santi. Il procedimento per raggiungere l’urna d’argento che custodisce il corpo di Santa Teresa è molto complesso. Innanzitutto è stato necessario rimuovere la lastra di marmo della tomba. Successivamente, solo alla presenza dell’equipe medico scientifica e dei membri del tribunale ecclesiastico, è stata aperta la tomba d’argento.

Per iniziare lo studio delle reliquie del cuore, del braccio e della mano di Santa Teresa, ci si è avvalsi della collaborazione degli orafi salamancani Ignacio Manzano Martín e Constantino Martín Jaén che saranno presenti il ​​primo e l’ultimo giorno di lavori. Per aprire il sepolcro sono state utilizzate le famose dieci chiavi della tomba: le tre che sono custodite ad Alba de Tormes, le tre che il Duca d’Alba prestò loro, e le tre che il Padre Generale conserva a Roma, oltre alla chiave del re. Tre di quelle chiavi servono per aprire la porta esterna, tre per aprire la tomba di marmo e le altre quattro per aprire l’urna d’argento.

Prima di procedere allo studio del corpo, i presenti hanno pregato per poi procedere a un confronto con la foto del 1914. Secondo il postulatore dell’Ordine «le parti esposte, che sono il viso e il piede, sono le stesse del 1914. Non c’è colore della pelle, perché la pelle è mummificata, ma si vede, soprattutto al centro del viso. I medici esperti vi scorgono in modo chiaro il volto di Teresa», ha sottolineato. In merito ai risultati degli studi che verranno realizzati, il Postulatore generale ha affermato che è ancora troppo presto per fornire dettagli. «L’Ordine ritiene opportuno svolgere questi lavori e saranno gli specialisti che, dopo il loro esauriente operato, ci mostreranno le loro conclusioni a riguardo. Sappiamo, da studi simili, che potremo conoscere dati di grande interesse su Teresa e anche raccomandazioni per la conservazione delle reliquie, ma ciò avverrà in un’altra fase», ha infatti concluso don Marco Chiesa (Fonte foto: Screenshot Rome Reports, YouTube)

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