A inizio ‘900, essere cattolici e svedesi era un po’ un ossimoro. Si contavano infatti circa 2.500 fedeli, una miseria, e le chiese erano sostanzialmente quattro in tutto Paese: quelle di Stoccolma, Göteborg, Malmö e Gävle. Dalla metà del secolo scorso, però, qualcosa nel Paese scandivano è cambiato. La comunità cattolica ha iniziato a crescere sotto tutti i punti di vista: con i battesimi, con i matrimoni, con le conversioni. Una crescita dovuta all’immigrazione, ma non solo: è proprio la fede cattolica ad essere tornata, in generale, attrattiva.
Per raccontare questo fenomeno sorprendente, Giuliano Guzzo, sociologo oltre che caporedattore del mensile, ha dialogato con il cardinale Anders Arborelius, con padre Gustav Ahlman, vicario della parrocchia di Cristo Re a Göteborg, e con Max-Martin Skalenius, co-fondatore di Helige Eriks Legion, gruppo di giovani cattolici legati alla tradizione, e già vicepresidente dei Sveriges Unga Katoliker, i giovani cattolici svedesi. Tre voci diverse per ruoli ecclesiali, età ed esperienze che – illustrando fatti, aneddoti e numeri – hanno confermato al Timone che sì: proprio là dove meno c’era da aspettarselo e contro ogni pronostico, e cioè nella culla della secolarizzazione, la Chiesa sta tornando.
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