martedì 22 ottobre 2024
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13 agosto 1917, quando i Massoni impedirono ai pastorelli di vedere la Vergine
NEWS 13 Agosto 2024    di Giuliano Guzzo

13 agosto 1917, quando i Massoni impedirono ai pastorelli di vedere la Vergine

Una storia nella storia. La si potrebbe chiamare così quella avvenuta 107 anni fa, quando i tre pastorelli di Fatima furono vittime di un vero e proprio sequestro massonico. Non è una esagerazione: andò proprio così. Era infatti il 13 agosto 1917 quando i piccoli Lucia Santos, Francesco e Giacinta Marto non poterono vedere la Vergine di Fatima perché ostacolati da Arturo de Oliveira Santos, sindaco di Vilanova de Ourem che, pur cattolico di provenienza, aveva abbandonato la sua fede, di fatto, per servire meglio la sua loggia massonica. Per capire le manovre di questo pregiudicato sindaco fare un passo indietro e ricordare che le apparizioni della Madonna di Fatima iniziarono il 13 maggio 1917. L’inizialmente misteriosa Signora disse ai tre pastorelli che veniva dal Cielo, che era venuta a chiedere di tornare ogni 13 del mese per i sei mesi successivi, e chiese loro di offrire ogni giorno un Rosario, e di offrire la loro sofferenza per la conversione dei peccatori. Lucia, Francesco e Giacinta obbedirono: tornarono il 13 giugno, con 14 compagne.

Poi, il 13 luglio, e si erano radunate nel luogo dell’apparizione oltre 5.000 persone. Fu proprio in quella terza occasione che apparve ai pastorelli la visione dell’inferno, la prima parte del segreto; la voce di quella apparizione iniziò a spargersi in Portogallo, arrivando alle orecchie degli anticlericali. Fu così che, il 13 agosto, quando cioè si sarebbe dovuta verificare la quarta apparizione (che poi avrà luogo il 19 dello stesso mese), che Arturo de Oliveira Santos mise in pratica il suo piano. Questi i drammatici fatti. Qualche ora prime delle apparizioni, al mattino, De Oliveira Santos disse ai pastorelli che il parroco di Cova de Iría voleva vederli e li portò alla casa parrocchiale, dove però in realtà non c’era alcun appuntamento fissato E fu così che il sindaco massone iniziò a pressare Lucia, Francesco e Giacinta affinché gli raccontassero il segreto di cui erano già depositari. Iniziarono così degli interrogatori veri e propri. La prima a torchiarli fu un’anziana signora, che usò tutta la propria furbizia e scaltrezza per carpire loro il segreto.

Questo primo stratagemma però fallì; e non fu il solo. Neppure le luccicanti monete d’oro che il sindaco faceva tinnire sopra il tavolo e la splendente catena che metteva sotto i loro occhi indebolirono la straordinaria forza morale dei piccoli. Così, dopo pranzo, ripresero gli interrogatori. Fu allora che i tre bambini furono rinchiusi nella pubblica prigione, dov’erano stati portati, in mezzo a pericolosi criminali comuni, minacciandoli del fatto che sarebbero rimasti là finché fossero gettati nell’olio bollente. Come già accaduto negli altri mesi, intanto una folla attendeva i bambini sul luogo delle apparizioni, che però quel 13 agosto 1917 non arrivarono perché sotto sequestro dal sindaco, il quale alla fine – resosi conto del fallimento del suo piano – li lasciò andare finalmente il 15 agosto, giorno dell’Assunzione della Vergine Maria. Dopo le sue azioni violente perpetuate contro i bambini, da quanto sappiamo Artur De Oliveira Santos si chiuse in un mutismo assoluto fino alla morte, avvenuta nel 1955; in tutto ciò, che si sappia mai diede cenni di pentimento. (Foto: Screenshot Flavioman YouTube/Imagoeconomica)


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