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26.12.2024

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Spirito olimpico con Ultima Cena queer
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27 Luglio 2024

Spirito olimpico con Ultima Cena queer

Le olimpiadi di Parigi partono mettendo in scena uno spettacolo che, tra vitelli sull’altare dell’alzabandiera e balletti che assomigliano all’Ultima Cena in salsa queer, può tranquillamente essere applaudito come rappresentazione abbastanza fedele del nuovo spirito dell’Occidente. Qualcosa che non solo ha dimenticato le proprio radici di Atene, Roma e Gerusalemme, ma è una nuova weltanschauung con i suoi dogmi laicisti. C’è tanto woke e poco spirito olimpico nell’apertura dei giochi francesi, offerto con molta arroganza, infischiandosene di ferire la sensibilità cristiana.

Le indignazioni social per l’anticristianesimo strisciante (si fa per dire) si chiedono se tanto circo Barnum si sarebbe potuto mettere in scena anche scimmiottando altre religioni, ad esempio l’Islam, oppure la fantasia dei creativi qui trovi dei blocchi improvvisi.

La cerimonia di apertura dei XXXIII Giochi olimpici non passerà alla storia come uno spettacolo di bellezza, ma come un baraccone riempito di ossessioni contemporanee. I francesi lo hanno ben realizzato, tra una Maria Antonietta decapitata e una bella marsigliese lirica cantata da una Marianne di colore sul tetto del Grand Palais. Davanti al momento clou, con quella che ha tutta l’aria di essere un Ultima Cena eseguita da drag queen, l’ex politico francese Philippe de Villiers ha scritto su X: «Stiamo commettendo il suicidio del nostro Paese davanti al mondo intero. L’Ultima Cena con le drag queen e la decapitazione di Maria Antonietta aggiungono infamia alla bruttezza. La Francia di Macron e del wokismo non è la Francia».

 

Intanto, in piena ossessione per l’égalité, il cantante Philippe Katerine, nudo come un verme, coronato di fiori, il corpo dipinto di bluette, cantava: “Non più ricco, non più povero quando sei nudo”. Non manca la danza etnica «per esprimere l’ansia climatica, la richiesta di pace e la ricerca di luce» , come spiegava in diretta France 2.

Ma torniamo un attimo soltanto a quella che ha davvero tutta l’aria di essere una parodia dell’Ultima Cena. Riprendendo il celebre dipinto di Leonardo ecco al centro una drag queen obesa e aureolata a rappresentare il Cristo e intorno altre drag a scimmiottare i 12 apostoli. Sul tavolo appunto il cantante Philippe Katerine – una sorta di Dioniso con la testa e il basso ventre circondati da pampini di vite – era posto al centro, su un piatto, come se fosse cibo, il corpo di Cristo, quindi, di questa parodia.

Ci chiediamo quale sia il legame con lo sport e lo spirito olimpico. E ci rispondiamo con poche parole: nessuno. Ogni pretesto sembra davvero buono per ferire la sensibilità cristiana, l’unico pregiudizio ancora accettabile per una cultura “occidentale” che dice continuamente di essere accogliente e di rispettare tutte le forme di cultura. Tutte tranne una, che peraltro è quella che le ha dato i natali.

(Foto trasmissione France 2)

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