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3.12.2024

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Cattolico ammiratore di sant’Agostino: chi è J.D. Vance, il vice scelto da Trump
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16 Luglio 2024

Cattolico ammiratore di sant’Agostino: chi è J.D. Vance, il vice scelto da Trump

Scampato fortuitamente all’attentato del 13 luglio in Pennsylvania, costato però la vita ad un padre di famiglia, Donald Trump ha annunciato ieri il nome del candidato vicepresidente che sarà in corsa con lui per le presidenziali del 2024: «Dopo lunghe riflessioni e riflessioni, e considerando gli straordinari talenti di molti altri, ho deciso che la persona più appropriata per assumere la carica di vicepresidente degli Stati Uniti è il senatore JD Vance del grande stato dell’Ohio”, ha detto Trump in una conferenza stampa», leggiamo dalle pagine di Aciprensa.

J.D. VANCE, IL NUOVO CANDIDATO VICEPRESIDENTE

Ha 39 anni ed è al suo primo mandato al Congresso. Divenuto noto all’opinione pubblica del bestseller Hillbilly Elegy, uscito nel 2016 e diventato in seguito un film per la regia di Ron Howard – che però sembra avere sacrificato il grande affresco sociale sulla condizione degli americani bianchi poveri, a favore del più hollywoodiano dramma familiare che si staglia su quello sfondo così impietosamente e accuratamente tratteggiato. È “pericoloso” e “inadatto” alla carica, aveva dichiarato all’epoca Vance riferendosi a Donald Trump alla vigilia del primo incarico da presidente Usa; ma in seguito ad un incontro personale con lui nel 2021 aveva cambiato radicalmente il suo giudicio, arrivando ad ottenere l’anno dopo l’endorsement dell’ex Potus per la sua candidatura al senato.

Secondo uno dei tanti ritratti che i media stanno rilanciando su questa nuova figura chiave della campagna per le presidenziali Usa, leggiamo TGcom24 i passaggi principali della sua biografia: «Nato e cresciuto a Middletown, Ohio. Con i marines prestò servizio in Iraq, e in seguito conseguì la laurea presso la Ohio State University e la Yale Law School. Ha anche lavorato come venture capitalist nella Silicon Valley. Dopo la vittoria di Trump nelle elezioni del 2016, Vance fondò un ente di beneficenza anti-oppioidi. Prese parte al circuito delle conferenze e fu anche un ospite privilegiato alle cene repubblicane del Lincoln Day, dove fecero breccia la sua storia personale, comprese le difficoltà sopportate da Vance a causa della dipendenza dalla droga della madre».

LA CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO

C’ è un tratto decisamente degno di nota, per noi, che riguarda la sua vita di credente: JD Vance ha infatti ricevuto il battesimo entrando a far parte della Chiesa cattolica nel 2019, dopo un percorso di conversione nel quale ha avuto una parte decisiva il Santo di Ippona. Deve a sant’Agostino la consolidata certezza che la fede cattolica sia vera, durevole e certa nei suoi esiti e che questi non sono tanto misurabili nel breve termine e nei riscontri materiali più grossolani, ma sono sicuri e in mano a Dio; da questa convinzione ricava anche un sano distacco rispetto alle crisi, alle debolezze e agli scandali che anche oggi feriscono la chiesa, segno drammatico della sua natura divina e umana insieme. Dal santo vescovo dei primi secoli ha attinto anche la convinzione che la fede cattolica sia intellettualmente di valore, l’opposto di come spesso viene vista dal pensiero main stream:

«Agostino mi ha dato un modo per comprendere la fede cristiana in un modo fortemente intellettuale. Ho anche attraversato una fase di ateo arrabbiato. Come uno che ha trascorso gran parte della sua vita a credere alla bugia che dovevi essere stupido per essere un cristiano, Agostino ha davvero dimostrato in modo commovente che non è vero.» Nella stessa intervista in cui racconta della sua conversione, afferma che la lettura delle sue due opere più famose (stampate, diffuse e tradotte da secoli) ha illuminato e dato consistenza all’orizzonte del suo impegno politico: «Hai scelto Sant’Agostino come tuo santo patrono. Perché? Un paio di motivi. Uno, sono rimasto piuttosto colpito dalle Confessioni. Probabilmente l’ho letto a pezzetti due volte negli ultimi 15 anni circa. C’è un capitolo di The City of God che è incredibilmente rilevante ora che sto pensando alla politica. C’è semplicemente un modo in cui Agostino è un difensore incredibilmente potente delle cose in cui crede la Chiesa».

ABORTO? CONTRARIO, MA LE PILLOLE…

La scelta di Vance, da un lato, è bene augurante per la sua dichiarata fede cattolica e la serietà con la quale si mostra impegnato con essa e i suoi principi; dall’altro, però, preoccupano le sua posizioni morbide e possibiliste in tema di aborto. Infatti, se da un lato si era detto contrario all’aborto anche in caso di stupro e incesto – «Non credo che due torti facciano un diritto», ha dichiarato -, dall’altro è protagonista di un ammorbidimento che riguarda le stesse posizioni di Trump in corsa per il secondo mandato. Lila Rose, presidente di Live Action, ha espresso chiaramente i motivi di preoccupazione sul tema: «Sia JD Vance che il presidente Trump sostengono la legalizzazione delle pillole abortive», ha scritto su X, «questo è straziante e sbagliato. Vance un tempo era fortemente contrario all’omicidio di tutti i bambini non ancora nati. Entrambi gli uomini possono ancora cambiare posizione e noi pregheremo e lavoreremo affinché lo facciano».

Come primo presidente americano a partecipare alla Marcia per la vita aveva speso termini appassionati e inequivocabili a difesa del valore di ogni vita fin dal concepimento, fondandone la sacralità e indisponibilità proprio nella creazione di Dio. Difficile conciliare quelle parole con l’ammissibilità dell’uso della pillola abortiva. Difficile anche non notare che le stesse posizioni del candidato vicepresidente Vance, l’uomo che dovrà conquistare voti nei grandi stati del Midwest, stridano in modo drammatico con quanto la fede cattolica da lui professato lo impegni a testimoniare e tutelare, la dignità di ogni vita umana, dall’inizio alla fine.

MALE MINORE, MA PUR SEMPRE UN MALE

Che si tratti solo di pragmatismo politico e di posizioni che, una volta in carica, potrebbero essere riviste, restano un male, per quanto ci auguriamo provvisorio. Se, alle elezioni del novembre prossimo, Trump dovesse vincere e insediarsi per la seconda volta alla Casa Bianca, LD Vance sarebbe il secondo vicepresidente cattolico in carica della storia degli Stati Uniti. Confidiamo nell’azione della Provvidenza e nell’intercessione del patrono che lo stesso Vance ha scelto per la sua nuova vita da battezzato: ci auguriamo che la difesa del bene della vita, sia nelle scelte di politica estera per disinnescare la polveriera internazionale, sia nelle decisioni di politica interna a tutela dei più fragili dagli indifesi, torni al centro della politica americana. (Foto: Ansa)

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