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«La Chiesa guarda a Dio, non preoccupiamoci delle tendenze sociali»
NEWS 9 Luglio 2024    di Redazione

«La Chiesa guarda a Dio, non preoccupiamoci delle tendenze sociali»

Domenica 7 luglio nella cattedrale di Eichstätt ha avuto luogo la festa del patrono, san Willibald. A celebrare è stato il vescovo Gregor Maria Hanke che durante l’omelia ha invitato i fedeli a guardare al futuro con fiducia e a confidare in Dio nonostante le crisi sempre presenti nella Chiesa. «Il piacere di risvegliare il futuro di Dio nell’uomo», questo ciò che ha mosso san Willibald, missionario inglese stabilitosi in Germania, e ciò che deve spingere la Chiesa anche oggi.

Nella Conferenza episcopale tedesca (Dbk), Hanke è membro della Commissione per la scienza e la cultura e della Commissione per il matrimonio e la famiglia. È stato poi annoverato nella minoranza conservatrice tra i vescovi tedeschi. L’atteggiamento di Hanke nei confronti del Cammino sinodale è stato critico sin dall’inizio, mettendo in guardia da subito contro le aspettative eccessive per il progetto di riforma tedesco e criticando alcune proposte di risoluzione nell’assemblea sinodale come incompatibili con l’insegnamento della Chiesa. Nella primavera del 2020 aveva chiesto al Cammino sinodale di chiarire se le intenzioni fossero di isolarsi dalla tradizione della Chiesa cattolica e nelle votazioni ha votato contro una revisione per introdurre le donne al sacerdozio e contro una rivalutazione dottrinale sull’omosessualità.

Nell’omelia per la festa del Santo patrono Hanke ha fatto riferimento alle preoccupazioni per il futuro. Situazioni di crisi globale, guerre e crescenti tensioni internazionali così come la crisi ambientale contribuirebbero ulteriormente alla «spirale della paura del futuro». Questa visione angosciante del futuro non è solo attribuibile alle attuali difficili condizioni politiche ed economiche. Alla base c’è una più profonda viisione negativa dell’uomo. L’uomo, sostiene ancora il vescovo di Eichstätt, sarebbe visto come la radice di molti problemi, ma si trascura il fatto che è in particolare «l’essere capace di modellare e cambiare bene il mondo e la società».

La Buona notizia per antonomasia, il Vangelo, aiuta contro la paralisi che provoca la paura: «Invece di chiuderci nella paura e nella rassegnazione, la Buona novella ci incoraggia al desiderio per il futuro, per il futuro di Dio e per la gioia di questo futuro», continua Hanke. «Esci dal guscio delle tue paure! Apriti! E ti renderai conto che Dio ha aperto da tempo la strada verso il suo futuro», ha gridato il vescovo ai partecipanti alla Messa. La comunione con Gesù Cristo è la via verso questo futuro: «Il desiderio del futuro di Dio nell’uomo rompe la spirale della paura e della disperazione».

Il santo Willibald aveva abbandonato la sua vita contemplativa nel monastero nell’VIII secolo e si era fatto inviare come missionario nella regione dell’attuale diocesi di Eichstätt. Secondo il vescovo all’epoca – intorno all’anno 740 – la situazione in questa zona era tutt’altro che rosea: «La popolazione della nostra regione non aveva prospettive. La zona era degenerata, la zona intorno a Eichstätt era in rovina, poiché qualche decennio prima dell’arrivo di Willibald un incendio aveva distrutto l’insediamento di Eichstätt, a parte la chiesa di Santa Maria. La gente viveva a metà tra l’essere pagani e cristiani all’apparenza che non ardevano né per l’una né per l’altra parte». In questa situazione desolata, Willibald ha iniziato a proclamare la Buona novella: «Apritevi e avrete voglia del futuro di Dio». Oggi il primo vescovo di Eichstätt, Willibald, ci rivolge di nuovo il suo messaggio: «Apriti alla comunione con Cristo e avrai voglia del futuro di Dio». 

Per diffondere l’Amore di Dio che solo può spingere al desiderio del futuro pensato da Lui a ogni cristiano è richiesta tale apertura: «Come discepoli di Gesù, non dobbiamo organizzare la Chiesa come una copia delle tendenze sociali. Risvegliare il desiderio del futuro di Dio nell’uomo è compito della Chiesa, è la nostra missione comune come battezzati e cresimati. […] Il desiderio per il futuro di Dio dà al nostro cuore una vista che ci permette di riconoscere lo scopo della vita e di affrontare i problemi».

Coloro che accolgono il desiderio del futuro di Dio non rimangono spaventati e paralizzati di fronte agli ostacoli e agli ostacoli della vita: «Sanno che c’è un percorso che alla fine culminerà nell’eternità di Dio e nel suo amore senza fine». Il vescovo ha concluso il suo discorso con un appello a ogni singola persona presente nella piazza della cattedrale: «Apriti! Lasciatevi commuovere dalla Buona novella che vi promette: il futuro, il vostro futuro, è già iniziato! Abbiate il desiderio del futuro di Dio! Aprite il vostro cuore per poterne far parte». (Foto: Screenshot, Bistum Eichstätt, YouTube)

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