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Card. Muller: «Giacobini, nazifascisti e comunisti uniti dall’odio a Cristo, alla famiglia e alla vita»
NEWS 17 Maggio 2024    di Manuela Antonacci

Card. Muller: «Giacobini, nazifascisti e comunisti uniti dall’odio a Cristo, alla famiglia e alla vita»

«Il comunismo, come ci appare nel Manifesto comunista del 1848, in Marx, Lenin, Stalin, Mao Tse-Tung, Pol Pot è essenzialmente ateismo». Parola del cardinale Gerhard Ludwig Müller che affronta questo e altri importanti argomenti nella lunga intervista rilasciata a kath.net. e che vi riproponiamo.

IL DIO CRISTIANO E IL COMUNISMO

Spesso si è tentato, anche in ambito cattolico, un azzardato accostamento tra l’ideologia comunista e il Dio cristiano, come se il cuore dei suoi contenuti potesse in qualche modo essere considerato aderente al messaggio di amore incarnato dal Figlio di Dio ed erroneamente ad una qualche forma di “giustizia sociale” che Gesù avrebbe predicato nell’annunciare il riscatto degli ultimi.

Sulla questione, con cui si è aperta l’intervista, Müller ha risposto sgomberando subito il campo da ogni dubbio: «Il comunismo, come ci appare nel Manifesto comunista del 1848 e negli scritti di Karl Marx e dei suoi seguaci Lenin, Stalin, Mao Tse-Tung, Pol Pot, è essenzialmente ateismo. Marx non solo nega l’esistenza di Dio come origine di tutta la creazione e come obiettivo della ricerca della verità e della felicità da parte di ogni essere umano. Dichiara che la religione in generale è un’illusione pericolosa e un oppio autodistruttivo del popolo e per il popolo».

Eppure, è stato proprio nel momento in cui si è operato un processo di secolarizzazione della società che queste affermazioni hanno dimostrato tutta la loro fallacia. Come sottolinea Müller: «È solo un’ironia della storia che proprio la scristianizzazione della civiltà occidentale stia distruggendo le persone mentalmente e fisicamente, attraverso l’uso di massa di droghe vere e che la legalizzazione dell’uso delle droghe sia celebrata come un progresso – verso la via dell’autodistruzione, però».

Basta accostarsi agli scritti di Vladimir I. Lenin, il fondatore dell’Unione Sovietica e figura di spicco del Nuovo Ordine Mondiale ateo che, dice Muller, «trasse già nel 1905 la spietata conclusione dell’ateismo marxista nel suo testo “Socialismo e religione”: “Il proletariato rivoluzionario garantirà che la religione sia divenuta veramente una questione privata per lo Stato. E sotto questo regime politico, ripulito dallo stampo medievale, il proletariato intraprenderà una lotta ampia e aperta per eliminare la schiavitù economica, vera fonte dell’ottusità religiosa dell’umanità».

Per non parlare poi della visione dell’uomo veicolata dall’ideologia comunista: «Per Marx l’uomo non è una persona creata a immagine e somiglianza di Dio con la sua inalienabile dignità, ma piuttosto un insieme di condizioni ideologiche e sociali. L’uomo è completamente alla mercé del collettivo – stato, nazione, classe, razza – ed è solo materiale per la costruzione di un ordine sociale utopico. Perché senza Dio non esistono diritti umani inalienabili derivanti dalla volontà naturale e rivelata del loro divino Creatore, ma solo dalla pura volontà di potere dei despoti e degli autocrati». Per questo motivo, sottolinea il cardinale, «è possibile cambiare e manipolare la coscienza delle persone attraverso l’illuminazione popolare e la propaganda, come fecero più tardi i nazionalsocialisti (Hitler, Mein Kampf; Alfred Rosenberg, Il mito del 20° secolo e Goebbels), in modo che perdano quelle idee eterne, stoffa del loro essere».

GENDER

Proprio questa idea di individuo facilmente plasmabile dalla “propaganda” rende il marxismo e l’ideologia woke perfettamente accostabili tra loro: «L’ideologia Woke è solo una variante neomarxista con conseguenze altrettanto devastanti di quelle del socialismo realmente esistente quando le persone sono convinte di poter – nonostante tutti i fatti biologici – determinare da sole il proprio genere o cambiarlo attraverso un’operazione medica».

LA CHIESA E IL MARXISMO

Dure sono, poi. le parole del cardinale contro coloro che ricoprono ruoli importanti nella Chiesa, «che nella loro ipocrita ingenuità non sono in grado di analizzare i fondamenti atei dell’ideologia di genere neomarxista e credono di dover modernizzare la Chiesa attraverso compromessi che immettono un’antropologia atea nella morale sessuale». Ma, fa notare Muller, «così facendo tradiscono solo il dubbio che Dio stesso sia autore e garante della dignità della persona umana, sia nella sua natura spirituale e fisica, sia nella sua libera autodeterminazione nel contesto delle rispettive realtà storiche e condizioni di vita sociale».

GIACOBINI, NAZIFASCISTI E COMUNISTI E L’ODIO VERSO DIO

Perciò il cardinale non ha dubbi: «Tutti gli ateismi materialisti, dai giacobini francesi, ai nazionalsocialisti tedeschi, ai bolscevichi russi e ai comunisti cinesi, odiano fino alla morte Dio, la vita e Cristo e i suoi discepoli. I comunisti, in sorprendente armonia con i fascisti e il terrorismo politico internazionale, sono responsabili della peggiore persecuzione dei cristiani nella storia. Il loro grido di battaglia è la lotta brutale contro il matrimonio e la famiglia, contro la vita dei nascituri così come dei malati e degli anziani con l’aborto e il suicidio assistito. Odiano la differenza stabilita da Dio tra uomini e donne. In quanto materialisti  negano la differenza qualitativa tra uomo e animale. I loro leader sono venerati come idoli pagani in statue e manifesti di grandi dimensioni».

LA GIUSTIZIA SOCIALE E LE CONTRADDIZIONI DEL COMUNISMO

Una questione dibattuta spesso è il paragone azzardato più volte, tra il cristianesimo delle origini e il comunismo: nel cristianesimo primitivo era richiesta la soppressione della proprietà personale oppure si predicava l’obbligo sociale della proprietà perché ne beneficiassero tutti.

Ma Müller chiarisce che «il cristianesimo delle origini è il risultato della fede in Cristo crocifisso, Figlio del Padre, e né nella sua essenza né nella sua realizzazione pratica ha nulla in comune con i sistemi politici atei del comunismo (“tutto è proprietà del popolo”) e il nazionalsocialismo (“Tu non sei niente, il popolo è tutto”). La carità cristiana si fonda sulla verità che siamo tutti figli di Dio e che tutto ciò che abbiamo in termini di talenti e ciò che con essi abbiamo fatto di noi stessi è stato ricevuto come dono da Dio. Pertanto, un cristiano con ricchezze spirituali e materiali legittimamente acquisite non può negare la clemenza al fratello se lo vede nel bisogno spirituale e materiale. Da qui nascono le opere di misericordia corporali e spirituali. Nel cristianesimo l’individuo è oggetto delle sue buone azioni; Nel socialismo ateo, dove l’uomo come persona non esiste affatto, è il soggetto collettivo anonimo nella forma del potere di controllo totale del partito, che distribuisce i beni come meglio crede».

Per questo, sostiene il Cardinale: «Non ci sarà alcuna giustizia perfetta sulla terra finché il mondo sarà ancora sotto il potere del peccato. La pienezza della salvezza arriva solo dopo il giudizio finale, quando il regno di Dio si realizza nella sua forma perfetta».

DALLA PACE SOCIALE ALLA PACE MONDIALE

A proposito di “giustizia”, interrogato, infine, in merito alla posizione della Chiesa riguardo il conflitto Russia- Ucraina, Muller con decisione dichiara: «Sì, il Papa e i vescovi dell’Europa, ancora dominata dal cristianesimo, hanno il dovere morale di mettere al bando la guerra come strumento politico e di invitare i cristiani di tutto il mondo a pregare affinché Dio possa ispirare pensieri di pace nel mondo. cuore dei responsabili. I nostri leader di 70-80 anni a Washington; Mosca e Pechino devono capire che da un momento all’altro dovranno rendere conto davanti al tribunale di Dio, dove non potranno più nascondersi dietro la stolta propaganda dei loro portavoce. “Tutti infatti dobbiamo presentarci davanti al tribunale di Dio, affinché ciascuno riceva la sua ricompensa per tutto il bene e il male che ha fatto in questa vita terrena” (2 Corinzi 5:10)». (Fonte foto: Imagoeconomica)

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