Mai come oggi si avverte un grande bisogno di esempi di fede cristiana autentica, vissuta con radicalità evangelica ma anche nella normalità, per così dire, così da non far apparire l’ideale cui tendere troppo astratto e irraggiungibile. Un esempio di questo tipo è senza dubbio dell’eroe che verrà ricordato all’Adunata Nazionale degli Alpini di Vicenza, Guido Revoloni. Ma chi era esattamente costui?
Lo racconta bene sulle pagine Timone di maggio – firmandone un toccante ritratto – Andrea Mariotto della Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa. Una firma non casuale, questa, dato che la Scuola di Cultura Cattolica bassanese è nata proprio su ispirazione di quel don Didimo Mantiero, sacerdote straordinario – fu lodato anche da un certo Joseph Ratzinger -, che, attenzione, rappresenterà un incontro decisivo per la crescita spirituale proprio di Revoloni.
Già partigiano animato da fede fervente, agli sgoccioli della Seconda Guerra mondiale Revoloni incontrerà infatti don Didimo e inizierà, grazie a lui, una maturazione nella fede che però – come lo stesso sacerdote ammetterà – era in realtà già avanzata. Guido, infatti, era animato da un profondo amore per il Signore e, proprio poche ore dopo che don Dimido gli dirà che è «pronto per il Cielo», morirà nel tentativo di disinnescare una bomba. Lasciando un esempio di fede che ancora oggi colpisce e commuove.
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