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No, ma anche sì. La spiazzante apertura del Vaticano alle benedizioni delle coppie gay
NEWS 18 Dicembre 2023    di Lorenzo Bertocchi

No, ma anche sì. La spiazzante apertura del Vaticano alle benedizioni delle coppie gay

«Non si deve né promuovere né prevedere un rituale per le benedizioni di coppie in una situazione irregolare, ma non si deve neppure impedire o proibire la vicinanza della Chiesa ad ogni situazione in cui si chieda l’aiuto di Dio attraverso una semplice benedizione». Recita così il punto centrale della Dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni pubblicato oggi dal Dicastero per la Dottrina della fede retto del neo prefetto Victor Manuel Fernadez, il presule argentino da sempre vicinissimo a papa Francesco e dal luglio scorso appunto promosso a capo della ex Suprema.

Il documento di fatto è una retromarcia, definita come «contributo specifico e innovativo al significato pastorale delle benedizioni», al Responsum datato febbraio 2021 in cui la stessa Dottrina della fede diceva papale papale non licet: «non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso».

Nel documento pubblicato oggi si fa esplicito riferimento non soltanto alle persone singole oggetto di benedizione, cosa ovviamente da sempre considerata nella prassi pastorale, ma nell’orizzonte delineato nel nuovo testo, citiamo direttamente, «si colloca la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali, allo scopo di non produrre una confusione con la benedizione propria del sacramento del matrimonio». Indubbiamente una forte novità che segna una discontinuità anche solo con il precedente Responsum, non offrendo certo un esercizio di chiarezza del magistero.

In ogni modo, nel pontificato di Francesco le aperture in campo di dottrina morale vi erano già state a partire dall’esortazione Amoris laetitia, che seguì il doppio sinodo sulla famiglia del 2014 e 2015, la quale al capitolo 8, in alcune note a piè di pagina, apriva, in certi casi, all’ammissione alla comunione per coppie di divorziati risposati. Una apertura che lo stesso cardinale Fernandez ha confermato con la recente risposta al cardinale ceko Dominik Duka, sottolineando che per una coppia di divorziati risposati, «dopo un adeguato discernimento», vi può essere «l’amministrazione del sacramento della Riconciliazione anche quando non si riesca nell’essere fedeli alla continenza proposta dalla Chiesa». Una apertura che, tirando in ballo almeno un paio di sacramenti, appare anche più problematica rispetto alla prassi pastorale delle benedizioni di coppie gay che si viene ora a promuovere.

L’apertura di oggi, confermata anche dal titolo dell’organo ufficiale della Santa Sede Vatican news, probabilmente alimenterà non la chiarezza, ma la confusione. Forse sarà una medicina pastorale per qualche coppia irregolare, ma di certo per tanti fedeli sarà una ulteriore occasione di caos e sconforto, per tacere di spinte scismatiche che in questo modo rischiano di vedersi accelerate.

In questi anni solo pochi cardinali hanno avanzato dubia, dubbi, in merito ad alcuni temi del pontificato di Francesco, non ultimi quelli che hanno preceduto il recente “Sinodo sul sinodo” tenuto in Vaticano lo scorso ottobre (a proposito, con il documento di oggi il tema più mediatico in vista del sinodo del 2024 di fatto decade). Peraltro, i toni di Fiducia supplicans, come quelli delle recenti risposte a dubia forniti dal cardinale Fernandez, sono sempre nell’orizzonte della pastorale e si peritano di ricordare che non vogliono modificare la dottrina. Quindi, sarà difficile attendersi da parte di altri cardinali o vescovi delle uscite dubbiose o altre esternazioni, anche perché l’aria che tira dalle parti dei sacri palazzi è quella di preparazione di un futuro conclave (Fonte foto: Imagoeconomica/Pexels.com)

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