Alcuni media, anche italiani, hanno in questi giorni dato la notizia che il presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso della sua ultima visita al cantiere di Notre-Dame de Paris, ha annunciato l’intenzione di realizzare delle vetrate contemporanee per lasciare il segno del XXI secolo alla cattedrale parigina parzialmente devastata dall’incendio del 15 aprile 2019 – e la cui riapertura è prevista tra un anno, precisamente l’8 dicembre 2024, in una cerimonia a cui è stato invitato anche papa Francesco.
Tuttavia, messa così la notizia non dice tutto. O meglio, rischia di omettere un particolare rilevante. Il particolare, riferito da Rft, è il seguente: l’idea delle «vetrate moderne», anzi «contemporanee» non è in realtà dell’Eliseo; e se lo è, lo sé solo in minima parte. Risulta infatti sia stato direttamente monsignor Laurent Ulrich, cioè l’arcivescovo di Parigi, ad inviare una lettera a Emmanuel Macron, spiegando che gli piacerebbe che una serie di sei vetrate contemporanee fossero installate in una delle cappelle laterali della navata. Oltre che a caldeggiare l’idea, l’arcivescovo l’ha definita quasi doverosa.
Secondo l’arcivescovo infatti la riapertura della chiesa non potrà avvenire «senza lasciare traccia» degli eventi del 2019. E questa «traccia», appunto, sarebbero le vetrate da realizzarsi in stile contemporaneo; la richiesta inoltrata dal monsignore, inoltre, prevede l’indizione di un concorso per gli artisti che saranno chiamati a realizzare l’elemento di novità. A Rft l’entourage di Emmanuel Macron pare abbia confermato la ricezione della lettera di Ulrich precisando che «la richiesta sarà studiata». Insomma, staremo a vedere ciò che accadrà, anche se c’è già chi ha commentato con durezza l’intera vicenda.
Così, per esempio, ha scritto su European Conservative l’intellettuale Hélène de Lauzun: «Questi ultimi sviluppi confermano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la principale minaccia di deturpazione della cattedrale di Notre-Dame de Paris non viene dallo Stato francese ma dalle iniziative della diocesi, come già mostrano le discutibili scelte degli arredi liturgici». Parole troppo severe? Giudichi il lettore. Certo, ci sono pochi arcivescovi sul pianeta che possono vantare una chiesa dell’abbagliante bellezza di quella di Notre-Dame; e ancora meno, viene da pensare, sono i monsignori che la vorrebbero modificata. Eccetto Ulrich, a quanto pare…(Fonte: screenshot Kto Tv YouTube/Pexels.com)
Potrebbe interessarti anche