Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo un breve stralcio dal libro di Antonia Salzano, Andrea Acutis e Giorgio Maria Carbone “Trasmettere la fede alla scuola di nostro figlio Carlo Acutis” (Ed. Esd, pag. 192, € 14,00)
[Carlo ] Amava pregare in silenzio davanti a questa icona, così come amava ritirarsi sulle colline di Assisi per pregare nel silenzio. Non cercava di fuggire il mondo, ma le distrazioni del mondo, per ascoltare la voce di Dio, per meditare la sua Parola. Ogni tanto ci diceva: «La preghiera è la lingua del Cielo» […]
Aveva una predilezione per il santo rosario: ogni giorno recitava 5 misteri. Carlo lo recitava anche spezzettato, mentre andava a scuola, o in autobus, mentre facevamo delle camminate o in casa dopo cena. Attraverso il rosario univa due grandi aspetti: la preghiera vocale e la preghiera mentale, cioè la meditazione dei fatti salvifici della vita di Gesù. […]
Carlo, meditando il fatto dell’annunciazione dell’angelo a Maria, diceva che: «Nell’accogliere il messaggio dell’angelo, che le annunciava la nascita del Salvatore, con il suo sì Maria ci ha donato l’icona ideale su cui modellare anche la nostra vita». […]
La sua predilezione per il rosario crebbe ancora di più dopo il nostro primo pellegrinaggio a Fatima. Maria, nell’apparizione del 19 agosto 1917, aveva invitato i tre giovani veggenti a pregare e offrire sacrifici: «Pregate, pregate molto. Fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’inferno, perché non c’è chi preghi e si sacrifichi per loro». Carlo aveva preso alla lettera queste parole e riconosceva di non fare abbastanza sacrifici e preghiere per coloro che erano lontani da Dio. Aveva anche sognato uno dei veggenti, Francisco: questi chiedeva a Carlo di riparare con la preghiera personale e di offrire sacrifici perché gli uomini amassero più l’Eucaristia. Pochi giorni dopo la morte di suor Lucia avvenuta nel 2005, Carlo la sognò: lei gli confidava che con la pratica dei Primi 5 Sabati del mese ogni credente poteva cambiare i destini del mondo. Spesso diceva: «Dopo la santa Eucaristia, il santo rosario è l’arma più potente per combattere il demonio ed è la scala più corta per salire in Cielo».
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