Il vescovo di Limburgo e presidente della Conferenza episcopale tedesca (DBK), Georg Bätzing, si è scagliato contro papa Benedetto XVI, affermando in un’intervista al settimanale Die Zeit che avrebbe dovuto chiedere perdono per la gestione che aveva avuto di un caso di abuso mentre era arcivescovo di Monaco. Peter Seewald, biografo di Ratzinger, ha risposto alle sue dichiarazioni: «Signor Bätzing, ti esorto a smettere di fare affermazioni false su Benedetto XVI e a scusarti per aver diffuso falsità sul Papa tedesco».
Seewald ha quindi reso pubblico il seguente articolo in risposta a Mons. Bätzing, vescovo di Limburgo:
«Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Bätzing, ha ripetutamente espresso opinioni sprezzanti su papa Benedetto XVI. Mons. Bätzing è disposto a distorcere la verità. Nell’ultima edizione del settimanale Die Zeit, critica il defunto Papa per la sua gestione dei casi di abusi sessuali. Bätzing dovrebbe sapere che, secondo l’opinione degli esperti, fu proprio Joseph Ratzinger che, come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e come Papa, prese misure significative per combattere questo terribile male nella Chiesa. L’accusa di Bätzing che il Papa emerito non si è scusato per “quello che è stato fatto alle vittime trasferendo un abusatore” è grottesca e spregevole. L’accusa è priva di fondamento.
Il fatto è che, nella sua dichiarazione del 6 febbraio 2022, il Papa emerito ha chiarito, dopo la discussione sul rapporto di Monaco, che poteva solo esprimere “ancora una volta la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e le mie sincere scuse a tutte le vittime di abusi sessuali. Ho avuto una grande responsabilità nella Chiesa cattolica. Pertanto, il mio dolore per i crimini e gli errori che si sono verificati durante il mio mandato e nei luoghi corrispondenti è ancora maggiore […]. Le vittime di abusi sessuali hanno la mia profonda compassione e mi dispiace per ogni caso”. Per quanto riguarda il caso molto discusso del sacerdote Peter H. di Essen durante il mandato di Ratzinger come vescovo di Monaco, il rapporto privato di abuso commissionato dal cardinale Marx non ha potuto dimostrare il coinvolgimento di Ratzinger, come è ancora affermato in molti rapporti mediatici. Dopo un’attenta revisione dei documenti presentati dallo studio legale incaricato e dal rapporto, il team di consulenti legali del Papa emerito (composto dal Dr. Carsten Brennecke e dagli esperti di diritto canonico Prof. Dr. Dr. Stefan Mückl, Prof. Dr. Dr. Helmuth Pree e Dr. Stefan Korta) è arrivato alla seguente conclusione in una verifica dei fatti:
– Per quanto riguarda l’affermazione che Ratzinger aveva assegnato il sacerdote Peter H. al servizio pastorale all’inizio del 1980, sapendo dei suoi atti di abuso e coprendo i suoi abusi sessuali, fu stabilito che Joseph Ratzinger non era a conoscenza del fatto che il sacerdote fosse un abusatore o del fatto che fosse destinato al servizio pastorale. I registri mostrano che nella riunione del 15 gennaio 1980 non è stata presa alcuna decisione sul servizio pastorale del sacerdote Peter H;
– Per quanto riguarda i tre casi aggiuntivi di presunta cattiva condotta, è stato determinato che “in nessuno dei casi […] Joseph Ratzinger era a conoscenza degli atti o dei sospetti di abusi sessuali da parte dei sacerdoti. Il rapporto non presenta prove che indichino il contrario”. Gli avvocati hanno riassunto: “Il rapporto non contiene prove di cattiva condotta o complicità in occultamento. Come arcivescovo, il cardinale Ratzinger non ha partecipato a coprire i casi di abuso. Le prove sostengono pienamente le dichiarazioni di Benedetto XVI.
Signor Bätzing, la esorto a smettere di fare affermazioni false su Benedetto XVI e a scusarsi per aver diffuso falsità sul Papa tedesco».
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