Mercoledì, nella città di Jaranwala, nel distretto pakistano di Faisalabad sono state attaccata le comunità cristiane dando fuoco a diverse chiese. Motivo scatenante è stata l’accusa a due cristiani del luogo Rocky Masih e Raja Masih, per aver denigrato il Corano, che costituisce blasfemia in Pakistan punibile con l’ergastolo. Profanati fino a 15 edifici ecclesiastici, distrutte centinata di case e migliaia di cristiani sono stati costretti a mettersi in fuga, stando a una dichiarazione di Maria Lozano, capo stampo del gruppo del gruppo di soccorso cattolico Aid to the Church in Need International (ACN).
Another video documenting the destruction of a #church by the Radical Muslim mob in #Jaranwala. #Pakistan #blasphemy pic.twitter.com/psKMAZupLK
— Faraz Pervaiz (@FarazPervaiz3) August 16, 2023
Le attuali leggi pakistane sulla blasfemia impongono l’ergastolo per aver profanato o insultato il Corano, mentre la punizione per aver denigrato il nome di Maometto o di altri profeti musulmani è la morte. La legge sulle leggi penali modificata nel 2023, approvata da entrambe le camere del Parlamento pakistano ma non ancora firmata in legge, aumenterebbe ulteriormente la punizione per aver insultato qualsiasi moglie, familiare o compagno di Maometto all’ergastolo. Kiri Kankhwende, un rappresentante della CSW, ha detto alla CNA che molto probabilmente «questi attacchi non hanno un legame con il passaggio dei nuovi emendamenti alla legge sulla blasfemia, che non ha ancora ricevuto l’approvazione presidenziale» e non è ancora in vigore. Tuttavia, Kankhwende ha detto che «abbiamo già visto questo modello» e che «questo potrebbe essere un caso di leggi di blasfemia utilizzate per regolare i conti personali».
Lozano ha inoltre confermato alla CNA che i testimoni hanno riferito che «i messaggi dalle moschee inviati dagli altoparlanti chiedevano alla popolazione locale di “andare fuori e uccidere i cristiani”». Ha detto inoltre che gli attacchi hanno causato un «esodo di massa con 2.000 cristiani costretti a fuggire dalle loro case».Tra le chiese a essere state saccheggiate e bruciate c’era St. Paul Catholic Church, secondo la fonte di notizie del Medio Oriente Al Jazeera. Padre Abid Tanveer, vicario generale della diocesi cattolica di Faisalabad e testimone oculare degli attacchi in corso, ha riferito all’ACN che «i cristiani sono molto spaventati» e che «così tante persone hanno perso i loro effetti personali, tutto. Non sanno cosa fare o dove andare».
Il vescovo Azad Marshall ha descritto la comunità cristiana di Jaranwala come «profondamente addolorata e angosciata. […] Un edificio della chiesa viene bruciato mentre scrivo questo messaggio», ha scritto Marshall, «le Bibbie sono state profanate e i cristiani sono stati torturati e molestati essendo stati falsamente accusati di violare il sacro Corano».
The church has been torched. #Jaranwala #Pakistan #blasphemy pic.twitter.com/TZ6HkHSWhy
— Faraz Pervaiz (@FarazPervaiz3) August 16, 2023
Lozano ha aggiunto che «l’arrivo dei vigili del fuoco e della polizia non ha dissuaso gli aggressori, che hanno continuato a distruggere proprietà, gettando mobili per le strade e dando fuoco a chiese e case, mentre chiedevano l’omicidio dei presunti blasfemi». «Nonostante la diffusa distruzione e lo shock causati dall’incidente», ha proseguito Lozano che «attualmente non c’è alcuna indicazione di vittime tra i membri della comunità cristiana, che sembrano essere stati in grado di fuggire dalla scena perché sono stati avvertiti in anticipo».
(Fonte foto: Twitter)
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