«È un disagio che parte dalla constatazione che come società non ci stiamo ancora impegnando abbastanza nel sostenere la vita. Di per sé, come sostiene la psicoterapeuta britannica Caroline Hickman, “non è una patologia da curare, ma una risposta sana a una minaccia reale”». Per fortuna Repubblica ha sempre l’esperto giusto al momento giusto e soprattutto la terapia giusta per affrontare un problema che nemmeno pensavamo di avere. Eppure a me resta questo senso di disagio, di angoscia, di impotenza di fronte ai disastrosi effetti che le azioni dell’uomo stanno producendo su un pianeta che ormai ha le ore contate. Forse anche noi abbiamo le ore contate, forse aveva ragione Giorgia Vasperna a scoppiare a piangere perché le api faticano a volare, e anche il ministro Pichetto Fratin a commuoversi, conviene cercare un rimedio, anzi un esperto. E allora siamo andati dall’autore di Mio Dio, che Ansia! il manuale per orientarsi tra passioni e nevrosi con l’aiuto di San Tommaso, Roberto Marchesini.
Dottore, facciamo che io sono una ventenne (così mi sento da circa 22 anni), vengo da lei perché soffro veramente di eco ansia, non vedo futuro davanti a me, il pianeta ha le ore contate. Le chiedo un aiuto, non mi dica di leggere San Tommaso…
«Va bene. Allora Ti chiedo: ha senso pre-occuparsi per qualcosa che ancora non c’è (il collasso del pianeta) e che, in tutta franchezza, non sappiamo nemmeno se ci sarà? Vorresti vivere nell’angoscia i prossimi anni, quando ancora potresti goderti questo mondo meraviglioso, perché un giorno – chissà se lo vedremo – non ci sarà più? Non conviene vivere bene l’oggi e affrontare le fatiche che ci propone, senza angustiarsi per le fatiche di domani?»
Lo so che sta per dirmi anche di buttare via il televisione, ma io non sono mica una boomer, le notizie le leggo da internet, e tutte vanno nella stessa direzione, siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa, solo che io con questa angoscia che mi prende mi sento sopraffatta…
«E non puoi fare niente, se non angosciarti, giusto? Che utilità ha la tua angoscia? Può salvare il pianeta? È un bene, per te o per il pianeta; o un male, se non altro per te? È utile o inutile o, peggio, dannosa? Se questa angoscia è inutile o dannosa, tanto vale non angosciarsi. È questo il modo che vi propongono per contribuire alla salvezza del pianeta? Affogare nella disperazione? Non ti pare che gli adulti, nei confronti dei più giovani, oltre a consegnare loro un pianeta vivibile, debbano anche difenderli dall’angoscia e dalle paure? Ti pare che lo stiano facendo? Se non adempiono a questo loro dovere – tutelare la serenità dei giovani –, ti sembrano credibili quando dicono di adempiere al primo, cioè di lasciarvi un pianeta vivibile? Se fomentano questo malessere significa che, probabilmente, il vostro bene non gli sta veramente a cuore. Qual è, dunque, il fine di tutta questa sceneggiata ipocrita? Perché, anzi, fanno di tutto per spaventarvi e angosciarvi? Io lo trovo inaccettabile… »
Lo sa che una sua collega, o meglio una eco psicologa sostiene che l’eco ansia sia una risposta sana ad un problema reale, e che sta peggio chi non ce l’ha…
«L’ansia è sana fino ad un certo punto, ossia fino a quando ci prepara ad affrontare un potenziale pericolo senza prendere il controllo della nostra vita. Mi pare che, in molti ragazzi, questo limite sia stato ampiamente superato e che non si possa parlare di “risposta sana”. Se una persona sta male, in genere, non si parla di sanità, ma di patologia… Per quanto riguarda il “sta peggio chi non ce l’ha”, con tutto il rispetto per la collega, mi permetto di dissentire. Di solito, io aiuto le persone a superare l’ansia, non ad accrescerla; e le persone mi chiedono – come hai fatto tu – di aiutarle a liberarsi dall’ansia. Inoltre, personalmente, non ho la minima ansia legata all’ambiente e sto benissimo. Potresti provare».
Lo scorso sabato sono stata con gli attivisti di Ultima Generazione a Milano, abbiamo bloccato una strada che però era già bloccata (no, non è uno scherzo) da un albero caduto con il temporale, non riesco a sopportare gli adulti che rimangono inerti di fronte a questo disastro, almeno il Ministro un po’ si è commosso e ha detto che lui ha «la forza del dubbio», ma io faccio fatica. Soprattutto coi complottisti che non credono che sia l’uomo la causa unica dei cambiamenti climatici, mi aiuti lei…
«In genere, gli alberi non cadono per i cambiamenti climatici: cadono perché non hanno potuto sviluppare adeguatamente le radici; che, ad esempio, sono state tagliate per impedire che ondulino l’asfalto, o per impiantare cavi, binari del tram eccetera. Oppure, che non hanno potuto svilupparsi perché non hanno abbastanza terreno nel quale crescere. Questo significa che, forse, quelli che si dicono allarmati per l’ambiente sono degli ipocriti ai quali, di alberi e animali e del loro benessere, importa davvero poco. Per quanto riguarda la risposta del ministro: sai che Giorgia Vasaperna, la «ragazza» che si è messa a piangere davanti al ministro (e, incidentalmente, si è lasciata scappare che non farebbe dei figli in questo frangente) è una donna adulta, di quasi trent’anni, e che è una attrice? Sai che, meno di ventiquattr’ore dopo, la stessa scena si è ripetuta negli Stati Uniti? Elise Joshi, direttrice di Gen Z for Change, ha interrotto l’addetto stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un modo molto simile a quello di Vasaperna? E che anche Jean-Pierre, come il ministro Pichetto Fratin, si è commossa vistosamente e pubblicamente? Non ti sembra una messa in scena? Non ti sfiora l’idea che l’effetto che questi avvenimenti hanno avuto su di te siano proprio quello che volevano suscitare? Ti pare normale che un ministro e l’addetto stampa della Casa Bianca, che devono affrontare quotidianamente situazioni urgenti e drammatiche, possano commuoversi pubblicamente di fronte a una «ragazza» con l’ansia? Non ti sembra un comportamento poco istituzionale e poco rassicurante? Infine: il cambiamento climatico (se c’è) è dovuto esclusivamente all’uomo? Ovviamente sai che oscillazioni di temperatura e clima ci sono sempre state; ovviamente sai che la CO2 che vogliono ridurre e che incolpano dell’aumento della temperatura è il nutriente primario e fondamentale delle piante; ovviamente sai anche che ogni equilibrio naturale che coinvolga esseri viventi non è mai fisso, ma sempre bisognoso di piccole oscillazioni e aggiustamenti. Pensa a un equilibrista che, per mantenersi sulla corda ha bisogno di continuare a muoversi a destra e a sinistra. Credi davvero che la condizione naturale del pianeta sia stabile e fissa? Le uniche cose stabili e fisse sono quelle morte… Credi davvero che la CO2, che permette la vita delle piante, sia un veleno? Sai che è prodotta principalmente dagli oceani. Quindi: che c’entra l’uomo? Insomma: non ti sfiora il dubbio che stiano ipocritamente e cinicamente sfruttando la Tua giovane età e la tua – perdonami – ingenuità? E comunque: se non guardi il televisore potresti anche buttarlo, giusto?».
(Fonte foto: Youtube)
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