Lo dice perfino il meteorologo di La7, Paolo Sottocorona, che i giornaloni e i telegiornaloni del Belpaese stanno un po’ (tanto) esagerando sul caldo. Perché Sottocorona non è un negazionista del cambiamento climatico, anzi, recentemente a Pistoia ha precisato che «Sono perfettamente d’accordo con lei», riferendosi a Greta Thunbergh, la pasionaria internazionale del climate change. Però anche Sottocorona non ne può più del caldo mediatizzato.
«I giornali stranieri parlano di caldo infernale in Italia? Questo dipende dal fatto che leggono i giornali italiani, altrimenti non scriverebbero sciocchezze di questo genere», ha sentenziato dagli schermi di La7. E non è la prima volta, è un suo cavallo di battaglia quello della jungla meteo che impazza soprattutto sul web con titoloni tipo «hot storm», «anticiclone Caronte» e via di fiamme infernali. È emergenza caldo, sebbene d’estate, si sa, di solito fa proprio caldo.
Aprire i telegiornaloni con 10 minuti di dirette degli inviati che comunicano al popolo che «ci sono 40°» e che «bisogna bere molto e stare in casa nelle ore calde», ormai è un must. Aumenta l’effetto caldo, per non dire che fa sentire caldo ancora prima di percepirlo. Con un crescendo wagneriano: il telegiornalista comunica che dove sta lui «ci sono 40°»? Bene, per non essere da meno il collega deve come minimo ricordare che la famigerata «temperatura percepita in realtà è di 50°». Chi offre di più?
Il profeta del caldo «infernale» si moltiplica, si infiamma sul web, sulla carta e in video. E il povero cittadino? Brucia in silenzio. Perché le emergenze sono un po’ come le temperature, ci sono quelle reali e quelle «percepite».
A Roma domenica c’è stata una temperatura media di 30°, caldo sì, ma la stessa temperatura media c’era stata il 30 luglio 2020, e anche il 15, 16 e 17 luglio 2015, il 13 luglio 2011 e anche, udite udite, 40 anni fa, il 28 luglio 1983.
L’estate, si sa, fa caldo e magari anche caldissimo, ma almeno quando leggiamo il giornalone o guardiamo il telegiornalone, per pietà, dateci anche un po’ di refrigerio. Se proprio dobbiamo transare ecologicamente (un po’ più di cura al creato non guasta mai) almeno sia fatto con democrazia, piuttosto che con il meteoterrorismo.
(Immagine Imagoeconomica)
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