Alla fine è andato tutto quanto per il meglio. L’intervento chirurgico a Papa Francesco, effettuato nella giornata di ieri al policlinico Gemelli di Roma, è riuscito senza particolari criticità, come del resto si era già appreso nel pomeriggio di ieri – per l’esattezza pochi minuti prima delle 18 – quando le agenzie di stampa hanno riferito che il pontefice, dalla sala operatoria, era stato riportato nel suo appartamento al decimo piano dell’ospedale. Tuttavia, va detto, non si è trattato di un intervento lampo – essendo comunque durato circa tre ore – né in sé banale, avendo comunque richiesto l’anestesia totale.
Il motivo dell’operazione era stato riferito nella mattinata di ieri da un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, che ha reso noto sia la natura dell’intervento chirurgico – «di Laparotomia e plastica della parete addominale con protesi» – sia, appunto, le motivazioni che l’hanno reso necessario – «un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti» -, anticipando pure il programma della degenza, annunciata come di «diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale». Parole in sé non allarmanti, ma che riferite ad un uomo di 86 anni con qualche acciacco avevano alimentato alcune preoccupazioni.
Non a caso lo stesso pontefice, non senza una punta di ironia, aveva già in passato dichiarato di godere una «pessima buona salute»; condizione che, lo si ricorderà, di recente si era ulteriormente complicata con il secondo ricovero al Gemelli (il primo fu, di 10 giorni, fu nel luglio 2021, quando vennero asportati 33 centimetri di colon), avvenuto tra il mercoledì 29 marzo e sabato 1° aprile di quest’anno, per trattare una «bronchite su base infettive», che però alcune voci, mai confermate, volevano complicata da uno scompenso cardiaco dovuto a una fibrillazione atriale. Invece ieri tutto sembra essersi svolto per il meglio.
A darne esplicita conferma agli organi di informazione è stato il chirurgo Sergio Alfieri, romano di 57 anni, il quale, oltre a riferire come tutto sia fortunatamente filato liscio, ha dichiarato che «per questo intervento la degenza è di 5-7 giorni». «Tenete presente», ha aggiunto Alfieri con riferimento a quanto già si accennava, «che abbiamo operato il Papa, un signore di 86 anni che ha già subito 4 interventi chirurgici ed è stato ricoverato per un’infezione polmonare. Adotteremo tutte le cautele, è stato appena operato, dateci qualche giorno per rispondere sulla durata della degenza post operatori».
Pur prevalendo la linea della prudenza, ci sono già degli elementi – almeno un paio – che lasciano intendere che la sua «pessima buona salute», pure questa volta, consentirà al Papa una rapida ripresa. Il primo, banalmente, viene dal suo aver già fatto delle battute. Lo ha dichiarato nella conferenza stampa ancora il dottor Alfieri – che aveva già operato il pontefice due volte. «Ho parlato con lui 10 minuti fa. Ha già scherzato e mi ha preso in giro, chiedendomi ‘quando facciamo la terza?‘». Il secondo riscontro che lascia immaginare dimissioni a breve sono le indicazioni date sempre dal Papa, le cui udienze sono sospese fino al 18 giugno. Dopo tutto dovrebbe riprendere in modo regolare. (Foto: Imagoeconomica)
Potrebbe interessarti anche