Doveva essere «la rimonta del centrosinistra nel deserto artico della destra al potere», almeno secondo Repubblica che commentava i risultati del primo turno delle amministrative in Italia. E questo nonostante il primo turno avesse comunque offerto un risultato di 4-2 per il centrodestra nei capoluoghi.
Il ballottaggio però lascia poco spazio a qualsiasi idea di remuntada, il risultato infatti è di 5-1 nelle città capoluogo a favore del centro destra, con Elly Schlein che convoca subito la segreteria Pd e il M5s che raccoglie briciole. L’armocromista dice “sprofondo rosso” per indicare il colore più adatto alle sinistre in questa tornata elettorale (peraltro l’unico ballottaggio vinto, quello di Vicenza, racconta di un candidato sindaco più da vecchia sinistra Dc che da nuovo corso politico fluido).
L’astensione c’è stata, come spesso accade nei ballottaggi e, purtroppo, in linea con una certa disaffezione al voto che non si arresta, ma il punto è che mentre tanti liberal erano impegnati a stracciarsi le vesti per le sorti di Luciana Littizzetto e Lucia Annunziata, cortei e antifascismi, tende e tendine, global warming e nutrie da difendere in riva all’argine, ecco che gli italiani in maggioranza andavano a scegliersi sindaci di centro destra in tutta Italia. Uno scollamento tra il popolo e la sinistra che non fa bene alla politica.
La coalizione della premier Meloni elegge sindaci a Brindisi, Massa, Pisa, Siena, Ancona (a centrosinistra per quasi 30 anni) e Brindisi. A Vicenza vince il centrosinistra per 500 voti, con un dettaglio: il candidato vincente Possamai non ha mai visto passare la Schlein (qualcuno dice addirittura che non l’abbia voluta) durante la sua campagna elettorale. In Sicilia, secondo gli exit poll, il centro destra farebbe ancora il pieno, Catania al centro destra al primo turno e Trapani e Ragusa sarebbero al ballottaggio ma con cdx favorito.
Queste elezioni amministrative sembrano così certificare un’altra volta la tendenza che vuole i dem sempre più arroccati nelle Ztl della grandi metropoli e in talune redazioni, ma nel Paese reale sembrano non riuscire più a toccare palla.
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