Sarà preso un colpo apoplettico a qualche vecchio partigiano impegnato nei festeggiamenti per la Liberazione, nell’assistere, proprio il 25 aprile, alla pubblicazione, in contemporanea con la data storica, sul sito di Vogue praticamente il giornale più glamour del pianeta e non precisamente un quotidiano politico, dell’intervista alla nuova segretaria del PD Elly Schlein, corredata di cotanta foto, super patinata, allo scopo di mettere in risalto un look decisamente rinnovato. Merito della sua “armocromista di fiducia”, ammette orgogliosa la Schlein.
E proprio la personal shopper ed esperta di immagine, Enrica Chicchio, cui la Schlein si è rivolta per questa improvvisa metamorfosi, spiega sulla sua pagina facebook alcuni dei criteri scelti per il look da copertina, sottolineando di aver optato per un trench di tonalità « verde grigio e azzurro, da molti definito salvia» (il rosso evidentemente sarà passato di moda..) perché il “power dressing” non va più bene: «Non è più il tempo del potere e della prevaricazione per affermarci sugli altri» profetizza la Chicchio. Dunque è nata una nuova Schlein, “pasionaria” sì… ma della moda?
Evidentemente potrà essere di ispirazione a qualche operaia che prima di entrare in fabbrica per montare in servizio, ripensando a questo illuminante servizio su Vogue, correrà ad indossare una nuova divisa, se non verde-grigio-azzurra (che insieme fanno “salvia”) magari anche color fumo metallizzato, più in pendant col suo ambiente di lavoro.
E così, tra cambi di look, esperti di immagine, cene ai Parioli con il gotha della “Roma bene”, la vita della Schlein, tutt’altro che una borgatara, sembra davvero immersa nella Grande Bellezza.
E manco a dirlo, proprio il regista Paolo Sorrentino, insieme a Verdoni e Muccino, ma anche alla coppia Franceschini- Di Biase coautori della sua candidatura, e tanti altri, era tra gli invitati della chiacchieratissima cena a casa di Claudio Baglioni ai Parioli che ha visto la Schlein come ospite d’onore, tra champagne e tartine al salmone.
Un desco ben diverso da quello delle mense aziendali dei suoi elettori, quasi a dire: «Caro proletario, tu lavori e io magno».
«Dal centro sociale al centrotavola, dalla sardina alla spigola», ha ironizzato Dagospia.
Insomma tanto fasto, come a voler dare una passata di vernice fresca, a cominciare dalla svolta fashionista, ad una sinistra che non solo imbraccia battaglie sempre più lontane dai bisogni del popolo, non avendo più le soluzioni concrete per migliorarne le condizioni materiali, ma che non ne frequenta più nemmeno gli stessi ambienti. Una presa di distanze totale, insomma. Chissà se la Schlein vestita da cover girl avrà pure il coraggio di andare per comizi a parlare di povertà.
Una segretaria da Grande Bellezza, dunque, con molta armocromia, ma non sappiamo quanta armonia e sintonia con gli elettori di sinistra. Quasi ad incarnare una leadership sempre più radical chic, ovvero politicamente di sinistra, ma con redditi decisamente maggiori degli elettori a cui si rivolge e non certo, dunque, con gli stessi grattacapi.
Ma lungi dal voler tirare strali tutti contro la segretaria dem, in realtà è da un po’ che i kompagni si sono dati ai cambi di immagine. Pensiamo alla metamorfosi dell’attuale presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che per prepararsi alcuni anni fa, alla campagna elettorale, nel giro di poco tempo, perse dieci chili e si presentò alle elezioni con barba lunga ma curatissima e occhiali a goccia, un look vintage-glamour. Sarà stato forse motivato dall’ aforisma di Winston Churchill «Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare?» Chissà.
Insomma, la Sinistra riparta da.. Vogue! E chissà anche che cosa pensano della nuova sinistra patinata, gli esperti di salsicce e piadine alle feste dell’Unità!
(Fonte foto: Imagoeconomica)
Potrebbe interessarti anche