Il cardinale Rainer Maria Woelki, durante l’omelia della Messa del terzo giorno dell’Assemblea plenaria di primavera della Conferenza episcopale tedesca, ha fatto un richiamo che sa anche di autocritica.Ha infatti affermato: «Per troppo tempo non abbiamo predicato abbastanza chiaramente sulla necessità di convertirsi a Dio e alla Sua volontà». L’arcivescovo di Colonia ha poi ricordato che a chiamare a forte conversione sono «i giorni del tempo penitenziale pasquale nel loro insieme» che ci invitano a «riflettere di nuovo sul Vangelo e sulla volontà di Dio». Ha inoltre ammonito riguardo ai «segni dei tempi indicano la necessità di pentimento e conversione».
«La Chiesa ha bisogno di purificazione», ha proseguito Woelki, «sempre. E in essa dobbiamo percorrere un percorso di pentimento e rinnovamento perenne. Non solo oggi, ma in ogni momento. Questo significa che la vita di un cristiano include sempre, ovviamente, un atteggiamento penitenziale. Come lo è per la vita di tutta la Chiesa». Sarebbe impellente «un atteggiamento che cerchi costantemente di rispondere sempre meglio e sempre di più alla volontà e alle intenzioni di Dio, anche nonostante i terribili crimini di abusi sessuali e spirituali che si sono verificati nei nostri ranghi», ha detto il Cardinale.
Il cardinale di Colonia ha poi aggiunto che la coscienza del peccato non è una forma di odio verso se stessi, ma un atteggiamento di «amore di Dio, dei nostri simili e di noi stessi, perché con la conversione a Dio arriva la promessa di una gioia vera e liberata. Questo atteggiamento di conversione, tuttavia, non raggiunge mai il suo obiettivo, perché si tratta di essere sempre più attenti a dove possiamo rispondere maggiormente alla volontà di Dio e al Suo amore per noi e per tutti gli uomini, specialmente i poveri e i deboli. Perché possiamo sempre crescere nel nostro amore per Dio». (Fonte)
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