Di vedetta – Il podcast del direttore
Lo strazio di quanto accaduto sulla spiaggia di Crotone non ha bisogno di commenti, ma di preghiera.
L’ennesima tragedia del mare chiede lo stop della retorica, perché si dovrebbe avere il coraggio di dire ai tanti profeti dell’accoglienza che la si smetta di alimentare un’idea fasulla di umanitarismo. Forse si potrebbe una buona volta provare a dire quello che diceva diversi anni fa il comandante australiano Angus Campbell, capo dell’operazione Sovereing Borders messa in campo dal governo Abbot a protezione delle frontiere.
In un messaggio su YouTube il comandante australiano diceva: «Se viaggi in barca senza visto, l’Australia non sarà casa tua. Le regole valgono per tutti: famiglie, bambini, minori non accompagnati, istruiti e qualificati. Non ci sono eccezioni. Non credere alle bugie dei trafficanti di persone. Queste persone ruberanno i tuoi soldi e metteranno a rischio la tua vita e la vita della tua famiglia per niente». Forse per noi europei salottieri questo tono è un po’ troppo da Mr. Crocodile Dundee, ma di fronte alla spiaggia piena di cadaveri il tempo delle chiacchiere e delle politiche da coordinare sta a zero.
Dopo la strage di ieri il cardinale Matteo Zuppi, capo dei vescovi italiani, ha scritto che «Occorrono scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe». Siamo totalmente d’accordo, salviamo chi è in pericolo sì, ma crediamo che occorra anche imparare dagli australiani a questo punto: basta con le carrette del mare e ogni tipo di connivenza (fosse anche quella di una Ong) con i trafficanti di uomini.
Si ascolti, invece, il grido inascoltato dei cardinali africani, quelli che da anni e anni continuano a dire che non si possono tradire l’Africa e il Medio Oriente, che non si può deportare una generazione in nome di una migrazione economica che spesso è solo illusione. Perché nessuno potrà sviluppare l’Africa senza gli africani, ma forse a qualcuno fa comodo così. Forse qualcuno specula, di qua e di là del mare, sulla pelle di queste donne, uomini e bambini, che cercano speranza e, invece, trovano la morte all’alba su di una spiaggia italiana. (Immagine: Twitter Croce rossa italiana)
Potrebbe interessarti anche