Di vedetta – Il podcast del direttore
Inizia la Quaresima, tempo di penitenza e preghiera, ma quest’anno il povero cattolico che tenta di incamminarsi “portando la propria croce” quotidiana si trova avvinto dallo scrupolo.
Dopo aver letto la doppia pagina del giornale del Papa, L’Osservatore romano nell’edizione di lunedì 20 febbraio, lo scrupolo è tanto. A che temperatura dovrò impostare il termostato della mia caldaia per praticare la giusta penitenza? Come farò i 20 km che mi separano dall’ufficio risparmiando sui combustibili fossili? Difficile trovare il giusto livello di consumo a cui attendere alla Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore. Basteranno 15° in salotto? Sarà sufficiente per la mia «conversione ecologica»?
Sono domande legittime dopo aver letto il titolo dell’Osservatore romano che dice «Quaresima: un tempo per disinvestire dai fossili».
#20febbraio In #Quaresima i cattolici sono chiamati a osservare il digiuno del gas per non alimentare la guerra e contro il consumo dei combustibili fossili.
👉 https://t.co/NN5CWtWBLK pic.twitter.com/bcUzC6G1ox— L’Osservatore Romano (@oss_romano) February 20, 2023
Di fioretti per la quaresima, dopo la moda di snobbare il buon vecchio digiuno, ne abbiamo visti tanti e tutti anche onorevoli. Digiuno dalla Tv, dal fumo, dall’alcol, dalle chiacchiere della suocera, ma ora quando l’ecologia si fa teologia il povero cattolico fatica. Ci può provare con la raccolta differenziata, lavandosi di meno, andando a piedi, battendo i denti, ma il fioretto sarà abbastanza? Il Signore guarda il cuore, lo sappiamo, ma lo scrupolo aumenta. Dovrò seguire Legambiente o il WWF?
Incamminiamoci comunque in quaresima e proviamo ancora ad espiare i nostri peccati e pregare per la nostra e altrui conversione. Non solo ecologica, però.
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