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La Finlandia approva il Trans Act: «Diventi subito chi vuoi»
NEWS 4 Febbraio 2023    di Valerio Pece

La Finlandia approva il Trans Act: «Diventi subito chi vuoi»

Niente più operazioni chirurgiche, niente più ormoni. Neanche più pareri del medico o dello psicologo: nella Finlandia della gaudente Sanna Marin, per decidere di che sesso essere basterà carta e penna (o la compilazione di un modulo on-line).

FAI DI TE QUELLO CHE VUOI (MA ASPETTA 30 GIORNI)

La cosiddetta “Legge trans”, proposta direttamente dal governo socialdemocratico (a dire a tutti la direzione di marcia del Paese), ha ottenuto 113 voti a favore e 69 contrari. Nella nuova legge l’unica “condizione” inserita (le virgolette sono d’obbligo) è che dalla decisione sul sesso scelto alla presentazione dell’autodichiarazione passino 30 giorni, il «periodo di riflessione obbligatorio» perché la scelta di riconoscersi come uomo o donna sulla base della percezione di sé sia legittimata e garantita dallo Stato.

GLI LGBT+ NON SONO ANCORA SODDISFATTI

Una tattica ormai consolidata vuole che anche davanti alle conquiste più “hard”, il mondo arcobaleno invece di gioire rilanci immediatamente. Sul “Trans Act” lo fa per bocca di Matti Pihlajamaa, consulente per i diritti Lgbt+ di Amnesty International Finlandia. «Sebbene con l’approvazione di questa legge la Finlandia abbia compiuto un passo importante verso la protezione dei diritti delle persone trans e il loro diritto all’autodeterminazione», ha dichiarato Matti Pihlajamaa, «è necessario fare di più, poiché escludere i bambini dal riconoscimento legale del genere viola la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia». Aspettare 18 anni sarebbe dunque troppo, i bambini rimarrebbero fuori dalla protezione della legge.

LO SCANDALO DELLA DISFORIA A INSORGENZA RAPIDA”

Malgrado gli sforzi, Sanna Marin (la premier che con una personalissima idea di “inclusione” ha autorizzato la costruzione di un muro per vietare l’accesso ai profughi di guerra) non è comunque arrivata prima nell’approvazione della legge sull’identità di genere. Nella corsa alla legislazione più progressista sul tema, sette nazioni hanno preceduto la Finlandia: Spagna, Danimarca, Irlanda, Belgio, Portogallo, Norvegia e Svizzera. In molte di queste, però, la legge approvata non ha avuto e non ha vita facile: seppur nel silenzio dei mezzi di informazione, centinaia di genitori continuano a manifestare contro norme che in alcuni casi permettono anche ai minori di autodeterminare il proprio genere, con «una forma di contagio sociale che danneggerà i nostri figli per tutta la vita».

In Spagna, per esempio, padri e madri, spesso soli e disperati, hanno dato vita all’associazione “Amanda”, realtà che vuole aiutare i genitori a rispondere alle richieste dei figli, specie nel caso soffrano di “Disforia di genere a insorgenza rapida” (RIGD), un classico prodotto del contagio sociale. Studi scientifici attestano che questo tipo di disforia (più frequente nelle ragazze che nei ragazzi) solitamente insorge su adolescenti con problemi pregressi, che vanno dall’autismo ai vari disturbi dell’attenzione (ADHD), passando per comunissimi disturbi alimentari.

MEDICI FINLANDESI DIVISI

Il “Trans Act”, pur approvato nel plauso festoso dei media finlandesi, ha in realtà diviso non poco i parlamentari, specie quelli che operano in ambito medico. Secondo la deputata Mia Laiho, per esempio, il disegno di legge è nel complesso «mal preparato» e mancante di una valutazione degli effetti». Afferma il medico e parlamentare di destra: «Quando si tratta di un disegno di legge come questo, la valutazione dell’impatto di genere va fatta. Prevedo che procederemo bendati, con effetti che purtroppo si risolveranno solo tra gli attori in campo». Per Laiho le criticità della Legge trans sono molte: «Nella legge viene detto che una volta all’anno si ha la possibilità di modificare la dichiarazione e quindi cambiare sesso, senza considerare che qualcuno potrebbe pentirsi della scelta fatta anche solo dopo 30 giorni. Che si fa in quei casi? Infine ci sono i problemi dei riservisti dell’esercito. Coloro che scelgono di diventare donne non saranno più richiamate, ma così il rischio di indebolire le Forze armate è alto».

Anche la Polizia finlandese ha paventato il «pericolo di frode e furto di identità insito nel “Trans Act”». Dalla parte opposta, però, per il medico e parlamentare verde Mirka Soinikoski non solo per lo sport femminile non ci saranno ripercussioni («gli effetti della nuova legge sullo sport femminile saranno monitorati e le organizzazioni sportive saranno sostenute nel cambiamento»), ma la vera pecca della legge sta nel fatto che i bambini devono aspettare troppo per cambiare sesso. Soinikoski, infatti, si è detta «sconvolta che la conferma del genere legale non sia ancora possibile per bambini e giovani».

DAGLI ABBRACCI AGLI ALBERI AL “TRANS ACT”

In Finlandia i cattolici sono appena 10.000 su circa su 5 milioni e mezzo di abitanti, in maggioranza luterani (quasi il 70%). Uno dei pochi politici appartenenti alla comunità cattolica è l’ex vicepremier e ministro degli Esteri Timo Soini. Intervistato nell’ottobre del 2021 da iFamNews sulla vertiginosa secolarizzazione del suo Paese, volando alto Soini rispose così: «Le persone si stanno creando da sole le proprie “religioni”. Un po’ di kabbala, di yoga, di angeli, di abbracci agli alberi e quant’altro. Il “Clima” è il nuovo vitello d’oro. Partiti politici e molti sacerdoti non promuovono né difendono i valori cristiani. Mi preoccupa molto anche questo». È in contesti come questi che nascono leggi come il “Trans Act”. (Foto: Imagoeconomica)

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