Fino ad un anno di carcere. È quanto rischia ora padre Fidelis Moscinski, 52 anni, frate francescano dell’istituto dei Frati Francescani del Rinnovamento – noti per aver risollevato la zona del Bronx e per aver messo il loro talento musicale al servizio della Parola di Dio – il quale, la mattina del 7 luglio 2022, intervenne chiudendo l’accesso la clinica Planned Parenthood of Greater New York a Hempstead per circa due ore. Il religioso, infatti, aveva messo serrature e catene all’ingresso del cancello della struttura, completando il tutto con l’uso di colla.
Morale: quel giorno si sono dovuti chiamare direttamente i vigili del fuoco e il Dipartimento di polizia, per riuscire a tagliare le serrature mentre il frate si era perfino sdraiato davanti alla clinica. Ebbene, per quell’atto di forte «disobbedienza civile» lunedì – come riporta la Catholic News Agency – il tribunale ha messo un verdetto di colpevolezza. Padre Moscinski è stato dichiarato responsabile della violazione del Freedom of Access to Clinic Entrances Act, noto anche come Face Act. La sentenza definitiva è ora attesa per le ore 14:00 del prossimo 24 aprile.
Non sarà semplice a questo punto per il religioso evitare il carcere. Anzitutto perché è stato ripreso, nel suo gesto, da delle telecamere di sorveglianza – cosa che certamente ha favorito la condanna; e poi perché lui stesso non ha mai fatto nulla, a ben vedere, per negare le proprie responsabilità, anzi. Ha rivendicato la paternità del gesto compiuto in varie interviste. Parlando con Ewtn una decina di giorni dopo il fatto, per esempio, padre Moscinski aveva esplicitamente ammesso di aver bloccato l’accesso alla clinica in modo da poter «parlare con le madri che sarebbero arrivate quella mattina».
Anche per questa sua determinazione, il frate che ora rischia di finire realmente dietro le sbarre – e che in realtà non è nuovo a gesti di clamorosa protesta contro l’aborto – suscita ammirazione nel mondo pro life. Michele Sterlace, direttore esecutivo di Feminists Choose Life di New York, oltre a dichiarare la legge «ingiusta» ha affermato che «persone come padre Fidelis – che hanno un tale coraggio, di cui siamo assolutamente sbalorditi – sono ben consapevoli delle conseguenze che potrebbero potenzialmente affrontare».
«Padre Fidelis», ha aggiunto, «è una persona intelligente e coraggiosa» che quel giorno «era lì per» una sola ragione: «Proteggere la vita degli esseri umani non ancora nati». Sicuramente il coraggio di un uomo come questo francescano è merce rara di questi tempi; così com’è raro che si possa arrivare a rischiare il carcere, pur di affermare il principio che il concepito è uno di noi e come tale deve essere accolto. Chissà che questa vicenda, comunque vada a finire, possa scuotere le coscienze di tanti che, alla tragedia dell’aborto, non pensano mai. (Fonte foto: Facebook)
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