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I cristiani sono troppo tiepidi sull’aborto
NEWS 23 Dicembre 2022    

I cristiani sono troppo tiepidi sull’aborto

Sono da poco stati dati alle stampe due libri che contribuiscono in modo significativo a far conoscere quelli che sono stati gli scritti e il pensiero di un grande protagonista della battaglia pro life nel nostro Paese, vale a dire Carlo Casini (1935-2020), magistrato, politico e soprattutto storico presidente del Movimento per la Vita italiano. Si tratta di due imponenti volumi – entrambi di oltre 400 pagine, ma di prezzo davvero contenuti (13 euro) – intitolati Per Ritrovare la Speranza – La Giornata per la Vita: il concepito è uno di noi (Volume 1 e Volume 2), realizzati a cura di Marina Casini Bandini, Elisabetta Pittino, Giovanna Sedda, con la Prefazione di S.E. Mons. Stefano Russo e Postfazione di Emanuela Lulli e Paolo Marchionni.

In questi due libri – che si possono ordinare con facilità, scrivendo all’indirizzo ordini@mpv.org – sono raccolte articoli, interviste e riflessioni di Carlo Casini, un uomo la cui testimonianza continua ad influenzare ancora oggi, e in senso virtuoso, l’associazionismo e la stessa politica italiana; basti qui ricordare che l’attuale vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, ha esplicitamente attributo all’esempio datogli dal leader pro life toscano l’ispirazione di (ri)presentare, in questa legislatura, il disegno di legge finalizzato a riconoscere la capacità giuridica del concepito – iniziativa che ha subito suscitato una pesante levata di scudi anche mediatica.

Ebbene, scorrendo le pagine di Per Ritrovare la Speranza – che pur numerose si leggono con estrema facilità – è possibile fare esattamente questo: continuare a riflettere e farsi ispirare dalla grande lezione di Casini, le cui parole anche dopo anni, in diversi casi dopo decenni restano di strettissima attualità. Ne sono un esempio quelle che – per gentile concessione dell’Editore – riportiamo di seguito.

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Se i cristiani fossero veramente tali, nell’intera società vincerebbe la vita e sarebbe anche più facile trovare compagni di viaggio non credenti, non cristiani. In realtà c’è ancora molta tiepidezza da parte della comunità cristiana su queste cose. Ancora non è stato raccolto l’invito pressante di Giovanni Paolo II, nell’Evangelium Vitae, quando dice che «urge una mobilitazione generale in vista di una nuova cultura della vita». Questa mobilitazione generale, per la verità, non c’è ancora; è molto doloroso ma bisogna dirlo.

[…] Non è chiara nella coscienza cristiana l’idea che il bimbo non ancora nato è uno di noi e dunque è un bambino più bambino degli altri, un povero più povero degli altri. Molte organizzazioni che si occupano molto lodevolmente di povertà, di emarginazione, di anziani, di malati, di extracomunitari si dimenticano di rendere testimonianza che anche il bimbo non nato è un povero. Quindi, quando si parla di solidarietà è facile pensare ad altro e non a questo.

Inoltre c’è un falso concetto della laicità, basata sull’idea che lo Stato debba essere per forza laico e che il cristiano non debba imporre le sue idee agli altri; questo porta a una forma di riserva rispetto a un impegno maggiore a difesa della vita, quasi che la vita fosse questione di morale cattolica e basta. E allora bisogna ricordare che quando si parla della vita il comandamento in gioco non è il sesto, che pure è importante, ma il quinto, “non ammazzare”, che è la base della convivenza civile.

Tutte le convivenze civili, anche laicamente intese, si fondano sul precetto del “non uccidere”. Per vincere tante timidezze, penso allora che si debba prima capire che in realtà difendere la vita significa difendere non gli interessi dei cattolici ma quelli di tutti gli uomini, perché qui è in gioco l’uomo stesso. C’è poi una terza idea sbagliata: la paura che il cristiano ha di “sporcarsi” con la politica.

Ora, siccome la difesa della vita è anche questione di leggi, quindi di impegno politico, il cristiano che nutre sospetti e incomprensioni verso la politica è portato a estraniarsi dimenticando che la questione della vita è anche idea capace di rinnovare la politica e di restituirle la sua grandezza, cioè di essere servizio all’uomo e non ricerca del potere e del denaro (foto:Imagoeconomica).

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