28 ottobre 1922: esattamente 100 anni fa, il Vittorio Emanuele III affidava a Benito Mussolini l’incarico di formare il nuovo governo. Luigi Facta, ultimo Presidente del consiglio del Partito Liberale, aveva proposto al sovrano di firmare lo Stato d’assedio, in modo che l’esercito fosse autorizzato a intervenire contro i fascisti che avevano organizzato la famosa Marcia. Vittorio Emanuele, però, convinto, come lo era lo stesso Giovanni Giolitti, che il fascismo fosse un fenomeno transitorio e del quale occorreva approfittare per riportare l’ordine in Italia – il timore era che anche in Italia accadesse quello che era successo in Russia con la presa del potere da parte dei comunisti – si rifiutò di firmare il documento e scelse di affidare a Mussolini l’incarico di formare il nuovo Governo. Fu così che, senza alcun colpo di Stato, Mussolini giunse al potere. L’inizio della fine per la democrazia: delitto Matteotti, leggi fascistissime, Asse Roma Berlino, leggi razziali, dichiarazione di guerra, 8 settembre, guerra civile, 25 aprile.
22 ottobre 2022: Giorgia Meloni presta il proprio giuramento in nome di quella Costituzione nata dagli orrori del nazifascismo. I detrattori della presidente Meloni diranno, come hanno già detto e ripetuto, che gli italiani non hanno imparato nulla dalla loro storia, evocheranno tristi fantasmi del passato, contesteranno ogni scelta presa dal governo in nome della difesa della libertà. Ma la libertà è e deve rimanere idea calata nel reale, non deve diventare ideologia.
Cerchiamo, come sempre, di basarci su fatti. Ora, nel rispetto delle posizioni di ciascuno, occorre riconoscere che Fratelli d’Italia ha fatto i conti con il passato dal quale è nato, ha preso le distanze dal fascismo e dal movimento Sociale Italiano ed è diventato il modello, anche per i Paesi europei, di una destra nuova che ha saputo fare delle proposte di cambiamento: queste proposte sono piaciute più di altre alla maggioranza degli italiani, come il risultato delle urne attesta. Ecco perché, oggettivamente, continuare a muovere le stesse critiche, continuare a evocare un passato che con Giorgia Meloni non ha nulla a che fare, risulta essere una strategia sbagliata per la sinistra e altamente rischiosa per gli italiani: è stata sbagliata per la sinistra che, infatti, è uscita sconfitta dalle urne, è rischiosa per gli italiani perché crea una continua tensione che esaspera. E quando i toni della politica si esasperano, prima o poi la violenza, nelle sue varie forme, esplode.
Occorre dunque invitare le forze politiche alla responsabilità nei confronti delle istituzioni e nei confronti dei cittadini. In uno stato democratico né il Governo né le forze di opposizione possono essere ideologici. Il Governo agirà secondo quei principi che ritiene essere utili al superiore interesse dei cittadini, le forze di opposizione, dal canto loro, agiranno responsabilmente, cercando di dare il loro contributo serio e costruttivo. E, come sempre, auspico che su un tema, quale quello della scuola, ci siano convergenze, le più ampie possibili, perché solo da una scuola nuova, libera, non discriminatoria, aperta a tutti senza alcun vincolo economico, può nascere una società altrettanto nuova, libera e non discriminante. Ci si chiede, amaramente, quale possa essere stata la formazione familiare e scolastica di una giovane di 23 anni, a cui era già stata ritirata la patente e che, drogata, piomba sul marciapiede uccidendo un ragazzo poco più giovane di lei…
28 ottobre e 25 aprile: due date che non devono essere occasione di polemica e divisione; al contrario dovranno essere occasione di unità e di costruzione dello spirito di appartenenza nazionale. L’allontanamento dei giovani non solo dalla politica, ma da qualsiasi realtà di impegno per il bene comune nasce anche da una modalità sbagliata assunta dalla stessa politica degli ultimi anni: l’accusa, l’insulto, la violenza verbale (e non solo!) hanno dato ai giovani un pessimo esempio. E pesa il degrado culturale, aggravato dal Covid e da un oscuro sentimento di incertezza dato dallo scenario internazionale. Chissà che proprio il governo di Giorgia Meloni non sia l’occasione per un cambiamento.
Allora, ancora una volta, come sempre deve essere per un nuovo governo, l’augurio alla presidente Meloni di lavorare per il bene dei cittadini, sostenuta, certamente, dalle forze del suo partito e della coalizione, ma anche aiutata dall’esempio virtuoso di chi l’ha preceduta e dalle stesse forze dell’opposizione che dovranno assolvere il loro compito responsabilmente per mantenere viva la vita democratica.
Cari politici, buon lavoro: il passato sia per voi un monito alla responsabilità, il presente sia per voi una sfida per il bene dei cittadini, il loro futuro sia per voi interesse supremo! (Foto: screenshot pagina Facebook dell’autrice)
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