La vita di Fortunata Evolo, più nota come Natuzza, non smette a distanza di anni dalla sua morte di incuriosire chiunque apprenda dei fenomeni di cui fu protagonista. In particolare, a lasciare senza parole è l’emografia, vale a dire la comparsa di numerose scritte – anche in lingue straniere o antiche, del tutto sconosciute alla mistica calabrese – e immagini sacre sui tessuti entrati a contatto con le piaghe che regolarmente le si formavano sulla pelle.
Vincenzo Sansonetti ha fatto una lunga intervista a Valerio Marinelli, docente universitario, scrittore e soprattutto biografo di Natuzza Evolo. Attraverso le rivelazioni di questo studioso – che conobbe, frequentò e studiò l’emografia in prima persona – il lettore può riflettere sul mistero di quelli che sembrano proprio messaggi del Cielo, paradossalmente la spiegazione più plausibile di questo enigma.
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