Il conto alla rovescia è ormai cominciato, le iscrizioni sfiorano quota tremila partecipanti. Sabato 24 settembre, la Basilica di San Pietro ospiterà il quarto capitolo del cosiddetto Monastero wi fi, realtà nata dalla scrittrice e giornalista Costanza Miriano nel 2019. Il tema sviluppato quest’anno, dopo la preghiera e la Parola, è la confessione.
«La parola confessione evoca nella maggior parte di noi una pratica da sbrigare nel minor tempo possibile, l’imbarazzante elenco delle nostre piccolezze, nella migliore delle ipotesi – scrive sul suo blog la Miriano – Ma confiteor vuol dire che io mi fido, che esprimo la mia fiducia in Dio, e prima ancora che io riconosco che Dio è Dio. I relatori avranno l’onore di parlare dall’altare della Confessione di San Pietro, cioè quello costruito da quando la basilica esiste sopra il luogo in cui si ricorda la professione di fede di Pietro, e l’annuncio di Gesù di voler fondare su di lui la Chiesa, sulla quale “le porte degli inferi non prevarranno”. Mentre scrivo questo ho letteralmente la pelle d’oca. E soprattutto penso che anche nella nostra vita questo è il momento centrale. Quello in cui ognuno di noi decide una volta e poi di nuovo ogni giorno chi è Dio, chi ha l’ultima parola su quello che sto vivendo, come guardare a quello che succede, come orientare le mie scelte e le mie azioni, di cosa riempirmi, direbbe Agostino nelle Confessioni».
Molto fitto il programma che si apre con la catechesi dell’oratoriano Padre Maurizio Botta, presenza ormai fissa ed attesa all’appuntamento romano, a seguire si rifletterà su cosa è il peccato, con Padre Serafino Tognetti della Comunità dei Figli di Dio, poi ancora don Alessio Geretti, della Diocesi di Udine, parlerà per primo della confessione e subito dopo Don Giulio Maspero, dell’Opus Dei, svilupperà la sua catechesi sulla Confessione nel cammino spirituale. La mattinata si concluderà con la Messa presieduta dal Cardinale Mauro Piacenza, penitenziere maggiore.
Il pomeriggio si riprende con don Vincent Nagle, missionario della Faternità San Carlo, che nella sua catechesi spiegherà come la confessione cambia il cuore, e poi ancora don Luigi Maria Epicoco, della Diocesi dell’Aquila e assistente ecclesiastico del Dicastero per la comunicazione che parlerà della confessione e proporrà degli esercizi di realtà, ancora don Massimo Vacchetti, vicario per la Pastorale dello sport, turismo e tempo libero della Diocesi di Bologna che spiegherà come non sprecare il dono del sacramento e poi don Francesco Buono della Diocesi di Perugia, che nella sua catechesi spiegherà cosa fa Dio quando Gli consegniamo i nostri peccati.
Chiuderà la giornata la Adorazione guidata da monsignor Pierangelo Pedretti, prelato segretario generale del Vicariato di Roma. Otto ore dunque, nelle quali attingere dalla sapienza millenaria della Chiesa, dalle parole dei sui sacerdoti, insieme ad amici e “confratelli wifi” arrivati da ogni parte d’Italia. Otto ore senza effetti speciali, musiche, video, la ricetta è quella di sempre, Rosario, Messa, catechesi. Colpisce come questo abbia ancora appeal nell’Italia delle chiese vuote. Forse davvero si riparte da un piccolo grande resto.
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