Chissà cosa ha pensato Olivia Newton-John lo scorso anno, con alle spalle una signora carriera e 30 anni di lotta al cancro con diverse recidive, quando ha dovuto persino leggere delle accuse di “sessismo e misoginia” mosse dal pubblico inglese nientepopodimeno che a Grease. Era la sera di Santo Stefano del 2021 e la Bbc aveva avuto l’ardire di mettere in onda uno dei film più amati di sempre, apriti cielo. Le vestali del politicamente corretto sono subito scattate in piedi scandalizzate prendendo di mira una serie di cose.
Innanzitutto uno dei versi della celeberrima Summer Nights, in cui Danny (John Travolta) sciorina le sue avventure sentimentali estive romanzandole come da copione: «Tell me more, tell me more/did she put up a fight?» (che più o meno si traduce con «lei ha fatto resistenza?»). Poi la scena in cui Putzie, uno degli amici di Danny, si sdraia sul pavimento per spiare sotto la gonna di due studentesse. E infine la mancanza di attori “di altre etnie”. Strano che non si sia detto nulla sulla mancata quota Lgbt. Comunque tanto fumo ma la polemica è finita in nulla, dai fan di tutte le età c’è stata una levata di scudi, e così Sandy/Olivia si è spenta potendo dire di averle sentite davvero tutte.
«È morta serenamente», nel suo ranch in California circondata da familiari e amici. Lo ha fatto saper il (secondo) marito John Easterling. Un particolare non da poco perché anche se hai combattuto contro il cancro per 30 anni (la prima diagnosi è del 1992) stare davanti alla morte fa letteralmente tremare i polsi.
Non muore però il suo personaggio la timida Sandy Olsson, fanciulla degli anni Cinquanta che con la sua gonna ruota e il golfino color pastello si iscrive alla Rydell High School e incontra il suo flirt estivo, Danny Zucco, il bello e dannato della scuola, che, come da copione, deve tener la parte del ribelle che mai si legherebbe ad una donna per più di una estate. Per conquistarlo, indirizzata da ragazze decisamente più audaci, Sandy si inguaina in una tuta di lurex nera, si cotona i capelli, si infila una sigaretta tra le labbra truccate per la prima volta e sale su 8 cm di tacchi, certa di non passare inosservata. E infatti Denny / Travolta cade ai suoi piedi.
Doveva essere il classico racconto della donna che “si emancipa”, si “autodetermina” e smette di essere preda per prendersi lei l’uomo che vuole, ma alla fine, Grease ha conquistato il pubblico con le sue musiche iconiche e con lo scontatissimo ma sempre adoratissimo lieto fine: i protagonisti che si rimettono insieme dopo mille difficoltà e si avviano verso il “e vissero felici e contenti”. Una fiaba dei tempi moderni, come ne abbiamo viste a decine, l’amore che trionfa su quella che sembrava la passione di una stagione. Perché pur impanterata, Sandy resta la quella che scrive lettere in cui si dichiara “disperatamente devota” dell’uomo che ama e con cui – implicito ma chiaro a chiunque – vuole stare per tutta la vita.
«Mia cara Olivia – ha scritto John Travolta – ci rivedremo ancora lungo il cammino e saremo di nuovo uniti, di nuovo insieme. Tuo dalla prima volta che ti ho visto e per sempre. Danny». Così l’ha salutata John Travolta, chissà se ci crede davvero, all’aldilà, e chissà cosa pensava Olivia Newton-John negli ultimi mesi prima di morire. Di certo si sa che in una delle ultime sue interviste per la prima volta ha rivelato che quando era incinta della figlia Chloe, oggi 36enne, stava per perdere la bambina e allora ha fatto quello che ha chiamato «un patto con Dio». Così lo descrive: «Ho chiesto a Dio di salvarla, dicendo che se lo avesse fatto avrei recitato il Padre Nostro ogni sera per tutto il resto della vita e così ho fatto». In pratica, facendo i conti, sono almeno 13.140 Padre Nostro. Un gruzzoletto sufficiente per sperare che si sia aperta alla Grazia.
Sandy: «È stata la più bell’estate della mia vita, ma adesso è finita».
Danny: «No, questo è soltanto l’inizio».
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