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La clinica inglese Tavistock chiude: la denuncia del ministro
NEWS 2 Agosto 2022    di Manuela Antonacci

La clinica inglese Tavistock chiude: la denuncia del ministro

Il Tavistock and Portman NHS Foundation Trust, l’unico centro inglese per il cambio di sesso per bambini e adolescenti, verrà finalmente chiuso. Le sue attività cesseranno, infatti, dalla primavera del 2023.

E’ stato grazie ad un’indagine recente, guidata dalla dottoressa Hilary Cass, luminare della pediatria inglese che, accompagnata da un team di esperti, ha raccolto in un rapporto dettagliato, le denunce depositate dai pazienti in tribunale e le perplessità dei medici sul modus operandi del centro, spesso sfociate in dimissioni di massa, che finalmente si è potuta mettere la parola fine a questa triste storia.

Già il Times, il 18 aprile del 2019 aveva pubblicato una grande inchiesta in prima pagina in cui veniva denunciato a chiare lettere, riguardo la clinica in questione, «Un esperimento di massa, in atto, sui minori». Eppure basterebbe il freddo dato numerico per capirne di più: nel 2010, al Tavistock si contavano 94 bambini “in transizione”, nel 2018 ben 2.519, di cui il più giovane aveva appena tre anni.

Il perché di questa crescita esponenziale è stato svelato da alcuni dei 18 medici che avevano annunciato le loro dimissioni per “questioni di coscienza”. Intervistati dal Times, avevano confessato i criteri non proprio ortodossi con cui i minori venivano avviati al percorso di “transizione”: «Questo trattamento sperimentale viene effettuato non solo sui bambini, bensì su bambini molto vulnerabili, che hanno avuto problemi di salute mentale, abusi, traumi familiari. Ma a volte questi fattori vengono semplicemente insabbiati».

Tra questi, Keira Bell che dopo appena tre sedute con la psicologa della clinica, a soli 16 anni, cominciò ad assumere ormoni bloccanti per la pubertà, quantità massicce di testosterone, per poi completare il suo percorso alla soglia dei vent’anni con la mastectomia. Salvo poi alcuni anni dopo comprendere l’errore fatto e fare ricorso contro la clinica, presso l’Alta Corte britannica.

Keira Bell, che oggi si ritrova con un corpo irrimediabilmente mutilato, peraltro, era tra i giovani sottoposti ai trattamenti del Tavistock, che il ministro alle pari opportunità britannico, Kemi Badenoch, ha chiesto ripetutamente di poter incontrare. Incontri puntualmente negati, come denuncia il ministro stesso, dalle colonne del Times :«Ho parlato con i medici e, cosa più importante, ho chiesto di incontrare giovani che erano stati sottoposti ai trattamenti del Tavistock. Uno di questi giovani era Keira Bell. Con mia grande sorpresa, mi è stato sconsigliato con forza e ripetutamente dai direttori del dipartimento [Gender Identity Development Service (Gids)] perché che sarebbe stato addirittura “inappropriato” parlare con lei».

Insomma, una storia dai risvolti a dir poco inquietanti, conclusasi, almeno per il momento, con un inaspettato lieto fine, rispetto al quale ha esultato la stessa Keira Bell. Parlando con la BBC Radio 4, la giovane donna ha espresso un senso di sollievo: «Molti bambini saranno risparmiati dal percorrere il sentiero che ho percorso io. Ho vissuto in uno stato di grande angoscia da adolescente. In realtà avevo solo bisogno di sostegno psicologico».


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