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Mons. Gänswein: «Così Benedetto XVI mi ha commosso»
NEWS 7 Luglio 2022    di Redazione

Mons. Gänswein: «Così Benedetto XVI mi ha commosso»

Il segretario personale di papa Benedetto XVI, l’arcivescovo Georg Gänswein, non ha potuto trattenere le lacrime ricordando ciò che il papa emerito una volta gli ha raccontato sul suo viaggio verso il paradiso. La scena si è svolta al Castello di Nymphenburg a Monaco di Baviera, in Germania, durante una celebrazione di giugno organizzata dalla Fondazione Joseph Ratzinger/Papa Benedetto XVI per il 95° compleanno del papa emerito.

Gänswein era visibilmente emozionato quando, secondo quanto riporta la Catholic News Agency, ha ricordato che Benedetto XVI una volta gli disse che «non avrei mai creduto che l’ultimo tratto del viaggio che mi avrebbe portato dal monastero Mater Ecclesiae (dove attualmente risiede) alle porte del cielo con San Pietro sarebbe stato così lungo».

Benedetto XVI ha compiuto 95 anni il 16 aprile, poco più di nove anni dopo essersi dimesso dal papato il 28 febbraio 2013. Gänswein, 65 anni, attualmente prefetto della casa pontificia, accompagna Benedetto XVI come suo segretario personale dal 2003, quando il papa emerito era ancora il cardinale Joseph Ratzinger. Il presule tedesco ha dichiarato che Benedetto XVI gli ha fatto il commento «qualche anno fa» mentre si parlava del «fardello e delle difficoltà della vecchiaia e delle critiche alla sua persona e al suo lavoro che divampano sempre di più».

«Benedetto ha risposto alle importanti domande e sfide del tempo in modo franco e convincente e sempre alla luce dell’Incarnazione», ha detto Gänswein. Ha poi osservato che oggi «il papa emerito è un uomo molto anziano, fisicamente fragile e, grazie a Dio, ancora con una mente e uno sguardo vigili e ben svegli».

La voce di Benedetto, ha detto, «sta diventando sempre più bassa e incomprensibile», rilevando che «gli ultimi anni hanno indebolito le sue forze». In tutto ciò, ha proseguito, «ha conservato l’umile serenità del suo cuore». Gänswein ha anche affermato che l’umorismo di Benedetto «risplende ancora e ancora» e ha notato «la sua mansuetudine personale, che è sempre stata un segno distintivo della sua personalità» è rimasta intatta . «Era felice come un bambino quando è stato informato della cerimonia di oggi. E mi ha chiesto di mandare a tutti voi cordiali benedizioni», ha concluso Gänswein.

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